Lo scorso campionato è stato, molto spesso (purtroppo), caratterizzato anche da eventi per niente simpatici che hanno ripetutamente visto Napoli e i napoletani offesi da buona parte delle tifoserie delle varie squadre italiane. Una vera e propria esplosione di ira, odio, rancore, presunzione, arroganza...Perchè? Scavando dentro di noi, potremmo trovarla la risposta.
Tutti sanno quali siano state le tante parole di cattivo gusto che il popolo partenopeo è stato costretto ad ascoltare, e le tante risate sarcastiche sbattute pubblicamente in faccia.
Ormai, però, non è più questo il fulcro del discorso, bensì quello che, forse inaspettatamente, è il risultato di un sacrificio. Un vero napoletano, malgrado abbia sacrificato la propria vita, ha dato una chiara lezione di vita all'Italia intera. Nonostante alcuni giornalisti dalle dubbie capacità professionali abbiano cercato di sovvertire la realtà dei fatti, gli atti processuali confermano il motivo per cui è iniziata la colluttazione tra Ciro e il suo assassino, e per cui gliene saranno sempre grati i tanti bambini e le tante donne che in quel momento erano stati aggrediti. Già questo potrebbe bastare!
Ormai, però, non è più questo il fulcro del discorso, bensì quello che, forse inaspettatamente, è il risultato di un sacrificio. Un vero napoletano, malgrado abbia sacrificato la propria vita, ha dato una chiara lezione di vita all'Italia intera. Nonostante alcuni giornalisti dalle dubbie capacità professionali abbiano cercato di sovvertire la realtà dei fatti, gli atti processuali confermano il motivo per cui è iniziata la colluttazione tra Ciro e il suo assassino, e per cui gliene saranno sempre grati i tanti bambini e le tante donne che in quel momento erano stati aggrediti. Già questo potrebbe bastare!
Ma per chi non si accontenta solo di ciò che vede e cerca di guardare anche oltre il proprio naso, può accorgersi di quanto il povero ma fiero giovane sia stato capace di fare.
Intanto la sua forza di volontà gli ha permesso di tenersi aggrappato alla vita per 2 mesi, e quando purtroppo è arrivato il triste momento, qualcosa di molto grande e significativo ha iniziato a risuonare nella mente e nel cuore di tantissime persone. Ciò che fino a qualche istante prima divideva, improvvisamente ha unito, e durante i funerali di Ciro, ne abbiamo avuto la dimostrazione. Niente più offese, niente più odio e, soprattutto, niente più colori separati, ma tutti insieme a coprire il feretro di colui che nessuno conosceva, ma che ora è e sarà amico di tutti. Delegazioni della stragrande maggioranza delle tifoserie italiane si sono presentati a Scampia per rendere onore a quel tifoso che ha sarificato la propria vita per il bene altrui.
In quel momento...il miracolo! Vedere i tifosi della Lazio (da sempre acerrimi nemici dei napoletani) stringersi alla famiglia Esposito sin dal primo giorno del calvario, mantenere un atteggiamento sobrio e rispettoso con gesti silenti ma di un altissimo valore morale e civile, e presentarsi a Napoli per i funerali accanto ai tifosi partenopei, è solo il primo anello di una catena umana che ha accompagnato Ciro verso l'abbaccio della sua città. Tifosi del Milan (leggi qui), della Juve (leggi qui) , della Fiorentina e tantissime altre (chi parla di 10.000, chi 20.000), che oltre alla loro presenza, hanno usato i mezzi d'informazione per esprimere il proprio pensiero attraverso i vari comunicati ufficiali. E la lettera di un ultrà romanista inviata alla redazione del quotidiano il Mattino? (leggi qui). Per non parlare dei gesti affettuosi manifestati in giro per il mondo. Ecco il valore molto più profondo del sacrificio che Ciro Esposito è stato disposto a fare, ridando dignità alla città di Napoli e ai napoletani, e cancellando quelle barriere che da anni dividono tutti coloro che si nascondono dietro i colori delle proprie squadre per manifestare odio e razzismo. Ora tocca a noi onorarlo quotidianamente e non rendere vano il suo gesto. Ciao Ciro, sei un esempio per l'Italia intera.