giovedì 29 ottobre 2015

Quinta vittoria consecutiva gli azzurri sempre sù

Con un gol per tempo il Napoli batte il Palermo e rimane al 2°posto con 21 punti e a due punti dalla capolista Roma; anche i romani conquistano la quinta vittoria di seguito ma con molti più gol subiti rispetto agli uomini di Sarri: 21 gol fatti, 8 subiti, 6 vittorie di cui 5 di seguito non male per una difesa che,lo scorso campionato,era tra le più battute del campionato. Fa bene mister Sarri a tenere la squadra con i piedi per terra ed evitare in qualsiasi modo che si pronunci la parola scudetto. Non era facile la partita ieri sera, i siciliani sono una squadra con uno schema di gioco ben preciso, tutti a difendere la propria area e pronti con due o tre uomini a colpire in contropiede ed una volta andati in vantaggio è dura per tutti sfondare il muro palermitano. Ma non a Napoli! Un meccanismo di gioco sempre più preciso, marcature e raddoppi atti a sfiancare il gioco avversario, costretto a cedere palla e rintanarsi nella propria area. Lopez prima e Allan e Jorginho dopo, sono i principali mattatori, basta guardarli a fine gara, sono sfiniti all'inverosimile, la loro maglia non è più azzurra ma essendo bagnatissima di sudore, va più sul nero. Con il 4-3-3 tutti i giocatori del Napoli vanno a nozze: il possesso palla fatto in spazi ristretti, utilizzando più uomini e variando sempre la zona del campo, non dando mai punti di riferimenti agli avversari creano non pochi problemi alle altre squadre. Una sorte di turnover il tecnico toscano/napoletano lo attua: Chiriches al posto di Koulibaly, Lopez per Allan, rimane invariato il fronte dell'attacco e Reina ancorato in porta. Poteva far rifiatare sia Higuain che Insigne invece li tiene ancora  in campo, finche vince ha sempre ragione il tecnico. Grazie al lavoro di Sarri stiamo ammirando il miglior Gonzalo Higuain, è un moto perpetuo là davanti l'argentino: recupera palloni in ogni zona del campo, sempre pronto per un assist per i compagni e non più inefficace solista, ed è sempre più preciso nell'indirizzare la palla in porta, anche ieri un missile terra-aria al 39' porta il Napoli in vantaggio e se non ci fossero stati una serie di legni colpiti...altro che un gol solo realizzato. Senza esagerare, dopo il vantaggio azzurro la partita era finita, i siciliani rinunciano, grazie anche al pressing asfissiante dei napoletani, a giocare e Mertens realizzando il raddoppio chiude tutti i giochi. Forse l'unica nota stonata della serata sono stati i due folletti azzurri :Insigne e Mertens , al momento della sostituzione combinata l'uno per l'altro si nota in tutto  lo stadio il gesto di stizza verso Sarri da parte del napoletano e il non esultare come sempre dopo il gol da parte del belga. Sarri da buon saggio ai microfoni di Sky dice: " arrabbiati per la sostituzione? se i risultati sono un gol ed una grande prova, va bene così, daranno conto ai propri compagni del loro comportamento". Più chiaro di così il tecnico non poteva essere. L'impressione che si ha verso Insigne è sempre la stessa: sta giocando bene, ha tutto per crescere ancora ma gli rimangono ancora atteggiamenti infantili che lo fanno sembrare un elemento di disturbo. Non è così e noi lo sappiamo, ma deve iniziare a capire che fa parte di un sistema di gioco dove tutti sono utili ma nessuno è indispensabile, per diventare un campione vero c'è tempo, prima di tutto umiltà e mettersi al servizio della squadra. 
Francesco Ricciuto 

lunedì 26 ottobre 2015

Sfatato il tabù Chievo Verona, azzurri al 2° posto

Sfatando il tabù Chievo, il Napoli si porta al secondo posto a  soli due punti di ritardo dalla Roma capolista. Vittoria importante per gli uomini di Maurizio Sarri, perchè i veronesi sono una squadra ben impostata in campo, solida e caparbia, gioca un calcio che mette in difficoltà chiunque dal primo al novantesimo minuto a prescindere di quale sia il parziale in campo. Gli azzurri arrivati a Verona venerdì, direttamente dalla trasferta di Europa League in Danimarca, hanno avuto poco tempo per recuperare energie quindi, sfidare gli uomini di Maran non è stato proprio di aiuto. Sarri schiera i suoi uomini nel collaudato 4-3-3, schierando i titolari dopo il turnover  europeo. I padroni di casa fanno subito capire che non sarà una gita per i partenopei, da una palla persa a centrocampo i veronesi volano in contropiede in un 3 contro 3 , Simone Pepe lancia a tu per tu con Reina, il suo compagno Castro e fortunatamente per gli azzurri, all'attaccante non riesce lo "scavetto" e la palla va fuori di poco. Il Napoli fa tanto possesso palla ma non riesce a trovare la via della porta, i clivensi sono racchiusi nella propria metà campo, per impensierire il numero uno veronese ci vogliono colpi da campioni; ci pensa Gonzalo Higuain a caricarsi la squadra sulle spalle e cominciare a cambiare scenario alla partita. Assist di Marek Hamsik al 22' per il Pipita, tiro di prima intenzione e deviato, prima da un difensore e poi dal portiere sul palo. Dopo pochi minuti ancora Higuain con una botta da fuori area coglie in pieno il palo, il pallone attraversa tutta la linea della porta senza entrare in rete.. Tanta sfortuna per gli azzurri, almeno però si capisce che si sono svegliati e non subiscono più il Chievo. Il Napoli sposta il suo baricentro nella metà campo avversaria e non permette più ai veronesi di uscire oltre il centrocampo, manca il gol, manca il guizzo finale dei tre la davanti, solo così si può pensare di fare gol. Finisce il primo tempo con la sensazione che gli azzurri hanno preso le giuste misure agli avversari; adesso bisogna avere pazienza e aspettare l'occasione giusta per punirli. Così succede nel secondo tempo: prima Insigne che impegna il portiere del Chievo con un tiro dei suoi e poi, su un cross rasoterra di Ghoulam, si avventa Higuain e con una bordata piega le mani a Bizzarri che non ha nemmeno il tempo di capire da dove arrivava il tiro. Il Napoli in vantaggio con l'uomo più in forma e simbolo della squadra di Sarri , altro giocatore rispetto agli altri campionati, meno imbronciato, meno solista, più uomo squadra, disposto a sacrificarsi anche in difesa, ieri più di una volta era lui a sventare di testa i calci d'angolo veronesi e quante volte lo abbiamo visto recuperare a centrocampo la palla e ripartire? Tante volte, tantissime. Dal vantaggio in poi gli azzurri hanno più di un occasione per chiudere la partita, questa volta peccano di presunzione e lo si nota negli atteggiamenti del mister azzurro che in panchina è a dir poco agitato perchè, portarsi il Chievo al 90' con il vantaggio di un solo gol e sprecarne  tanti, non è proprio una buona idea. Infatti gli uomini di Maran iniziano un'arrembaggio nell'area azzurra, si schierano con il tridente e provano in tutti i modi a pareggiare. Ed in questo momento si vede il cambio di mentalità ottenuto da Sarri: gli azzurri non si scompongono, non si fanno prendere dal timore degli avversari,sono sempre ordinati in campo, Koulibaly e Albiol, sì avete letto bene Albiol ,alzano un muro davanti a Reina, Hysaj e Ghoulam cementano la difesa, Allan, Jorginho e Hamsik sono il metronomo della squadra. I due centrali difensivi azzurri, in partenza verso altre squadre a fine agosto, sono diventati i pilastri della difesa, per lo spagnolo a volte la sensazione è..che non ci sia, nel senso che: rispetto all'anno scorso dove tutte le bestemmie dei tifosi azzurri erano dirette a lui per lo scarso rendimento, adesso è talmente normale che lui non sbagli più nulla che lo dimentichiamo, te ne accorgi a fine partita, rivedendo le immagini che lui è più che presente in campo. E' un processo di crescita del Napoli che va di partita in partita, una squadra che ogni volta mostra sempre più convinzione nei propri mezzi ed anche se subisce gli avversari, è sempre concentrata su quanto succede in campo, dando sicurezza anche a noi tifosi. C'e solo un artefice di tutto questo: Maurizio Sarri. 
Francesco Ricciuto

lunedì 19 ottobre 2015

Il Napoli che fa sognare, il Napoli dei tifosi

La domenica perfetta: vittoria con la prima in classifica, 3 punti, 50,000 spettatori allo stadio, due calciatori azzurri in testa alla classifica marcatori; Higuain e Insigne  con 6 gol, ma soprattutto, è stato bello vedere che 20 minuti dopo il fischio finale della gara nessuno dei tifosi si era mosso dal proprio posto e la squadra era ancora in campo a festeggiare sotto gli spalti. Mettiamoci anche che è stata una partita giocata al limite della perfezione,questi sono tutti segnali che faranno sognare noi tifosi. Al limite della perfezione, si perchè non tutto è andato liscio come l'olio: nel primo tempo la Fiorentina era padrona del campo, una squadra che ha pressato fin dentro l'area napoletana, raddoppiava tutti i portatori di palla azzurri e a volte triplicava la marcatura, l'intensità degli uomini di Paolo Sousa è stata alta per tutta la partita ed il Napoli ne ha sofferto. Sarri per undici giorni ha dovuto fare a meno di tutti i nazionali impegnati in giro per l'Europa e si è visto chiaro che i meccanismi erano poco oliati. Il primo pericolo lo crea Kalinic e solo un grande intervento del numero uno azzurro Pepe Reina evita il peggio. Gli azzurri si fanno vedere nell'area viola 8 minuti dopo con una punizione dai 25 metri di Lorenzo Insigne, tiro a giro ma troppo debole e facile parata del portiere viola. Il Napoli non riesce ad imporre il proprio gioco, costretto sempre ad inseguire gli avversari. L'ultimo sussulto del primo tempo però lo creano gli azzurri: Allan ruba palla ad Astori e si invola sulla fascia, il difensore fiorentino lo trattiene volontariamente, il brasiliano comunque riesce a divincolarsi ed andare dritto verso l'area da solo, l'arbitro Banti ferma il gioco e ammonisce il viola, escludendo la regola del vantaggio e subendo l'ira degli azzurri. Termina il primo tempo con la certezza che di fronte il Napoli ha una signora squadra che merita il primo posto in classifica. L'intervallo viene d'aiuto ai partenopei che rifiatano e rimettono a posto un pò le idee. Così succede alla ripresa: 47 secondi di gioco, Marek Hamsik trova un corridoio impossibile tra la difesa viola, mette in moto lo scugnizzo napoletano che s'invola e con il suo oramai marchio di fabbrica, tiro a giro, insaccando nel palo più lontano del portiere viola e Napoli in vantaggio. Da questo momento in poi cambia la scena, si rivede la squadra azzurra che detta legge in campo, costringe i viola a perdere il possesso palla ed impone il proprio gioco. Allan e Jorginho sugli scudi, pressano, rubano palla, ripartono e fanno alzare sia la squadra che il ritmo di gioco, giocate fatte in un fazzoletto di campo con 3 o 4 uomini in meno di 10 metri. Le due squadre fanno divertire il pubblico accorso al San Paolo: mai un momento di gioco stagnante, sempre di corsa ad alti livelli. Gli azzurri possono raddoppiare in un paio di occasioni: colpo di testa di Albiol che va fuori di poco e con Callejon. Come sempre succede, se non realizzi vieni punito, nell'unica distrazione di stampo beniteziano, Kalinic sfrutta l'indecisione della linea difensiva azzurra, che rimane troppo alta e ferma, la infila per poi battere con un diagonale Pepe Reina. 1-1 e tutto da rifare, il pareggio potrebbe impaurire gli azzurri e farli accontentarsi del punto, ma dal gol viola in poi il Napoli cambia completamente faccia e sfodera i migliori 30 minuti finali: non perde più palla, il duo brasiliano a centrocampo innalza una diga con l'aiuto di Hamsik e Callejon che,oltre a difendere bene il suo lato inizia a proporsi sulla fascia e a creare grattacapi ai fiorentini Da una caparbia azione del Pipita Higuain  nasce il raddoppio del Napoli :recupera palla a centrocampo  punta dritto alla porta, uno due con Mertens, subentrato ad un'affaticato Insigne, e solita palla ad incrociare nella porta avversaria. Tripudio sugli spalti ed in campo,questo è il Napoli che noi tutti vogliamo, la certezza che in ogni momento la squadra può risolvere la partita, la certezza che i ragazzi sono sempre concentrati, che danno il 100%, si vede che il gruppo è più unito che mai, l'immagine a fine partita dell'abbraccio tra Sarri ed Insigne è l'emblema di questa squadra. Poi il coro finale dei tifosi fà sì che l'amore per il Napoli, semmai ci fossero stati dubbi, è sempre più forte.

"un giorno all'improvviso, m'innamorai di te
il cuore mi batteva non chiedermi il perchè
di tempo ne è passato ma siamo ancora qua
e oggi come allora difendo la città"
Francesco Ricciuto 

lunedì 5 ottobre 2015

Il Napoli di Sarri umilia il Milan

Per l'intera settimana scorsa, tra canali sportivi, stampa e radio,c' è stato un continuo di promesse rossonere di battere il Napoli nel posticipo della domenica sera: Riccardo Montolivo "sappiamo come battere il Napoli, abbiamo studiato nei minimi particolari" Sinisa Mihajlovic "è la partita verità, non la sbaglieremo, dal Napoli ripartirà la nostra stagione, sono stato io a non scegliere il Napoli" Cosa dire? Grazie di cuore al mister rossonero che non ci ha scelto, grazie infinite ai giocatori rossoneri che pensando di essere ben determinati, hanno subito una grande lezione di calcio che ricorderanno per un bel pò di tempo. Maurizio Sarri schiera la sua squadra con il 4-3-3: Reina, Ghoulam, Albiol,Koulibaky,Hysaj in difesa, Hamsik, Allan e Jorginho a centrocampo e Higuain, Insigne e Callejon in attacco. Non parte bene il Napoli a dire la verità, per i primi 10 minuti se ne sta rintanato nella propria area gestendo gli sterili attacchi del Milan che operano un lungo possesso palla non tirando mai in porta, poi si accende la luce e cambia totalmente la partita. Palla rubata a centrocampo da Marek Hamsik che serve Insigne, lo scugnizzo avanza sul lato sinistro della difesa attirando a sè tre difensori rossoneri, con la coda dell'occhio vede arrivare Allan gli serve un assist al bacio ed il brasiliano insacca l'1-0 per il Napoli. Gol identico a quello segnato al Legia Varsavia. Doppia soddisfazione per i tifosi del Napoli, il gol del vantaggio arriva quando i beceri tifosi rossoneri intonavano i soliti cori offensivi contro Napoli. Dal momento del gol, 13'  di gioco, esiste una sola squadra in campo ed è quella di Sarri. Gli azzurri volano sul prato, chiudono tutti gli spazi, difesa e centrocampo a volte sono tutt'uno: Koulibaly è un muro da lui non si passa, intercetta, riparte palla a piede, propone...insomma per essere un giocatore che ad agosto volevano cedere, è una scommessa vinta dal tecnico napoletano; lo stesso Albiol è trasformato nelle ultime partite, non sbaglia quasi niente, sempre preciso nei movimenti a mettere in fuorigioco gli avversari, diciamo la verità, chi se lo aspettava? Gli stessi Ghoulam e Hysaj, spingono bene sulle fasce, si propongono alternandosi, ma sempre attenti a recuperare la loro posizione.  Il Milan inizia a capire che i buoni propositi della settimana stanno piano piano sparendo. Finisce il primo tempo con il Napoli che gestisce partita e vantaggio, senza affanno e senza voler esagerare come fosse un amichevole. Aspettavamo tutti la reazione del Milan per recuperare il gol subìto, invece nei primi 22 minuti il Napoli chiude la partita. Al 3'  solito triangolo di Insigne e Higuain come contro la Juve, solo che invece di andare centralmente, i due lo giocano lateralmente ma il risultato è sempre lo stesso: gol di Lorenzo e 2-0 per il Napoli. Il Milan non reagisce più, lo si vede chiaro che è sulle gambe. La partita è chiusa al 22' con una punizione magistrale di Insigne che piega le mani al portiere rossonero: 3-0 e tutti a casa. Il 4-0 è un autogol di Ely sul tentativo di chiudere Higuain. Gli ultimi 15 minuti del secondo tempo sono pura accademia da parte del Napoli, torello in campo scandito dai tifosi con gli olè ad ogni passaggio. Sarri partita per partita sta trasformando i suoi giocatori, là dove c'erano incertezze adesso sono certezze assodate, giocatori che volevano andare via adesso sono più che contenti di essere rimasti, vedi Callejon "il mister mi fa sentire importante dicendo che ha bisogno di me" queste le parole dello spagnolo, non è più quella macchina da gol del primo anno, ma corre che è un piacere ed è sempre incisivo sulla fascia. Vogliamo parlare di Gonzalo Higuain? Ha abbassato notevolmente la percentuale dei "vaffa.."in campo, uomo assist spesso e volentieri, Insigne ne sta beneficiando non poco, ride e sorride come voleva Sarri, addirittura si abbracciano con il sorriso cosa vogliamo di più? Stesso discorso per Albiol, inguardabile, indesiderato, lento, svogliato, adesso è il metronomo della difesa:preciso e attento. Allan, Jorginho e Hamsik  a centrocampo sono una diga invalicabile, il brasiliano sta ritornando quello di Udine, inserimenti continui che lo mettono spesso e volentieri davanti al portiere avversario, ha raggiunto già 3 gol in campionato ma potevano essere di più, Jorginho era già venduto ad agosto, non se ne poteva più di vederlo con la maglia azzurra, adesso con il capitano sono i padroni del centrocampo da loro parte tutto e grazie a loro tre ne beneficia tantissimo Insigne che non ha più obblighi di copertura difensiva, ed è quindi più lucido avendo più energie disponibili. Il tutto con la certezza dell'uomo faro della squadra Pepe Reina,che dà tranquillità a tutti, ad ogni calcio d'angolo o punizione degli avversari si ascolta il suo vocione intento a sistemare i compagni, effettua parate difficili rendendole facili, il tiro a volo di Bonaventura, potente e preciso, lui lo blocca al petto senza scomporsi più di tanto. Bene molto bene, a dire la verità avremmo preferito che non ci fosse la sosta domenica prossima per la nazionale, si affrontava subito la Fiorentina sfruttando questo momento magico, un pò di riposo può ,però, far bene, i ragazzi sono tornati venerdi mattina dalla Polonia e sono andati direttamente a Milano, oggi sarà riposo e domani riprenderanno gli allenamenti, a parte i nazionali, tutti a Castelvolturno, non ci sono giorni supplementari di ferie...vabbè storia vecchia e passata. E come dice Sarri "20 giorni fa ero da retrocessione adesso si parla di scudetto".
Francesco Ricciuto

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