lunedì 31 marzo 2014

Conte: invece di fare i conti in tasca agli avversari (sbagliandoli), impara ad accettare la sconfitta!

Conte: invece di fare i conti in tasca agli avversari (sbagliandoli), impara ad accettare la sconfitta!
Juve non te la prendere. Ok, d'accordo non ti aspettavi un Napoli di questo tipo. Ci sta. All'andata ci avevi rifilato tre palloni senza battere ciglio. Come potevi aspettarti nella gara di ritorno di non vedere il pallone per tutto il primo tempo e metà del secondo?! E' comprensibile. Nello sport capita di perdere. Fa parte del gioco. Anche contro una rivale storica. La professionalità sta nel riconoscere la supremazia dell'avversario. 

Ecco. Se Conte a fine gara invece di andare a fare i conti in tasca al Napoli, tra l'altro sbagliandoli, avesse riconosciuto che l'avversario è stato superiore, sarebbe stata altra cosa. Ma non l'ha fatto. Certo. La sconfitta bruciava. E probabilmente brucia ancora. Ma una grande squadra come la Juve non dovrebbe concedersi certe bassezze. Ammettiamo pure che il discorso dei 100 milioni sia vero (e non lo è). Ma questo cosa c'entra con la partita che hai appena perso? Nella partita dello Juventus Stadium dove la tua squadra ha vinto (con merito), il Napoli non aveva speso gli stessi soldi nella campagna acquisti? E allora di cosa parliamo! 

L'intervista dell'allenatore juventino è stata tutta sulla questione "soldi spesi dal Napoli". Non un accenno alla tattica micidiale messa in pratica da Benitez, e di riflesso dai calciatori, che ha permesso al Napoli di dominare tutta la partita. Si, diciamolo, nel corso della ripresa si è vista qualche azione della juve solo perchè gli azzurri erano stanchi. E nonostante questo sono stati più pericolosi dei bianconeri. Nessun accenno al 4-2-3-1 che tanto duramente ha criticato ritenendolo idoneo in Europa e non in Italia. Niente. Il problema era solo che il Napoli ha speso 100 milioni per la campagna acquisti. 

Questo atteggiamento puzza tanto di "sconfitta non digerita". E poi se è vero che comunque tra loro e noi ci sono 17 punti di distacco, allora il discorso vale anche se dico che ieri abbiamo battuto una formazione molto più forte di noi...che ci ha dato 17 punti di distacco. E non solo l'abbiamo battuta ma l'abbiamo dominata! 

Napoli strepitoso: la Juventus ne prende soltanto due grazie ai miracoli di Buffon

Napoli strepitoso: la Juventus ne prende soltanto due grazie ai miracoli di Buffon
20.50: L'inizio di un sogno. Stop alle chiacchiere, analisi e battibecchi. Parla il campo. Le formazioni: Reina, Henrique, Fernandez, Albiol, Ghoulam, Inler, Jorginho, Insigne, Hamsik, Callejòn, Higuain. Gli ospiti rispondono con: Buffon, Caceres, Bonucci, Chiellini, Lichsteiner, Vidal, Pirlo, Pogba, Asamoha, Llorente, Osvaldo.
I bianconeri hanno dalla loro gli automatismi di un gruppo collaudato ormai da tempo, ma sappiamo anche che il NAPOLI ha saputo dare lezioni severe a squadre di livello internazionale, scendendo in campo con la mentalità dei leoni. 

Al terzo minuto il Napoli si mette già in luce con la sua prima azione d'attacco. Chiellini che riesce a chiudere, non senza affanno, mandando la palla in angolo. Sugli sviluppi, ottima intenzione degli azzurri e Buffon già in evidenza.
Tre minuti più tardi il portiere in forma Mondiale, con un miracolo, ferma un piattone di Callejon. Dopo pochi secondi, mischia in area, Hamsik appoggia in rete ma è fuori gioco.
Al nono è ancora Buffon il protagonista. Il "portierone" della Juve salva di nuovo la sua porta dopo un tiro del capitano azzurro su assist di Henrique.
Minuto 25, si vede per la prima volta la Juve. Un tiro senza troppe pretese di Lichsteiner che è facile preda dei guantoni di Reina.
Al 28' ancora un miracolo di Buffon. Tiro potente di Callejòn, innescato da un contropiede. L'estremo difensore ospite salva ancora i suoi da uno svantaggio che sarebbe stato anche meritato.
Poco dopo la mezz'ora, al 36', il San Paolo fa esplodere la sua gioia. Assist strepitoso di Lorenzo il Magnifico, Callejòn si inserisce e brucia sul tempo Asamoah. Tap in di piatto alla destra di Buffon che stavolta non può farci nulla. Rete viziata da un sospetto fuorigioco. (Qualcosa meno dei famosi 21 cm di Llorente nella gara d'andata, impossibile da vedere.)

Il secondo tempo inizia senza sostituzioni. Al minuto 53 Napoli nuovamente pericoloso. Traversone in area per Hamsik che, però, non raggiunge il pallone. 
Passano cinque minuti ed è nuovamente una prodezza di Buffon a salvare i bianconeri. Punizione di Ghoulam dal limite dell'area, il numero "1" della Juve la tocca quanto basta per spedire il pallone sulla traversa e poi fuori.
Conte prova a dare una scossa ai suoi che sembrano davvero in balia degli azzurri. Poche le azioni realmente pericolose e sempre in affanno sulla manovra dei partenopei. Per vedere gli ospiti rendersi pericolosi dalle parti di Reina bisogna aspettare il calo fisico della squadra di Benitez.  Un Napoli decisamente superiore e padrone del campo però riesce a piazzare la seconda stoccata a dieci dalla fine. 
All'80' Mertens, entrato un minuto prima, tocca il suo primo pallone. E segna. Pandev, entrato al posto di Higuain a metà secondo tempo serve il compagno di squadra che compie una vera e propria prodezza. Si libera della marcatura pressante di Marchisio, guadagna il vertice destro dell'area di rigore ed appena dentro lascia partire un tiro ad incrociare sul secondo palo che Buffon può solo guardare. Napoli 2 – Juve 0. Risultato che sta anche stretto agli azzurri. Indipendentemente da ciò che può pensare Conte.

Dopo 6 minuti di recupero, l'arbitro Orsato manda tutti negli spogliatoi lasciando partire così la festa del San Paolo. Del Napoli e di Napoli. 

di Luigi Vollero

Callejon, Insigne, Mertens: attacco devastante degli azzurri! Sono loro i migliori contro la Juventus

Callejon, Insigne, Mertens: attacco devastante degli azzurri! Sono loro i migliori contro la Juventus
All. Benitez: 7.5 - Ha impostato la partita perfetta ed ha fatto in modo che tutti i calciatori la interpretassero per 90'. Per chi avesse ancora dei dubbi, è lui l'allenatore giusto per il Napoli! 

Reina: 7 - Quando chiamato in causa, e questa sera è successo poche volte, ha sempre risposto presente. Perfetto nelle uscite. Attento tra i pali. 

Henrique: 6.5 - Ha un cliente scomodo sulla sua fascia di competenza ma riesce a tenergli testa per quasi tutta la partita. Al punto da costringere Conte a sostituire Asamoah. Qualche sbavatura c'è, d'altronde è normale, è costretto ad un dispendio di energie enorme. 

Fernandez:  6.5 - Anche lui oltre la sufficienza. E' una partita difficile. Davanti a lui ed Albiol ruotano Llorente, Osvaldo e poi Vucinic. Qualche volta va in affanno ma riesce a tenere a bada il reparto offensivo della Juventus. 

Albiol: 7 - E' ancora una volta l'ancora di salvataggio di tutto il reparto difensivo. Sicuro, copre bene gli spazi e risulta fondamentale in almeno un paio di azioni pericolose dei bianconeri. 

Ghoulam: 7.5 - Fondamentale in difesa. Fondamentale in attacco. Spinge, supporta Insigne e si sovrappone in numerose occasioni creando la superiorità numerica. Sempre al suo posto quando invece c'è da difendere. Presenza importantissima. 

Inler: 6.5 - Benissimo il primo tempo. Aggressivo, determinato, recupera numerosi palloni ed imposta il gioco offensivo. Cala nel secondo tempo. L'ammonizione, ingiusta, lo costringe ad essere più cauto. 

Jorginho: 6.5 - Può dare molto di più. Buono il primo tempo ma nella ripesa va molto in difficoltà facendo soffrire anche il reparto difensivo. E' uno di quelli che può fare la differenza.  

Insigne: 7.5 - E' la sua partita. Da buon napoletano quale è, la sente molto. Semina il panico nella metà campo avversaria per tutta la partita. E' sempre propositivo. C'è in difesa, a centrocampo, in attacco. Corsa, assist, recuperi...c'è tutto. Meno che il gol. 

Hamsik: 6.5 - Meglio. Ma ancora poco per uno come lui. Un "Marekiaro" in forma sfrutta entrambe le chiarissime occasioni da gol: nel primo tempo e nel secondo. Se per la prima si può gridare al miracolo di Buffon (volo plastico sotto la traversa, anche se il tiro era abbastanza centrale), nella seconda no. Hamsik angola poco e male la conclusione dal limite dell'area in azione di contropiede. 

Callejon: 8 - Una spina nel fianco. E' lui che i difensori bianconeri non sanno come marcare. Sbuca da tutte le parti. Spietato sul filo del fuorigioco. Concreto. E non si lascia scappare l'occasione quando Insigne lo mette davanti a Buffon ad un metro dalla porta, brucia Asamoah e fa esplodere il San Paolo. Ottima partita, dall'inizio alla fine. 

Higuain: 7.5 - Il solito instancabile leone. Combatte su ogni pallone. Fa a sportellate quando i difensori avversari lo costringono. Si sacrifica in difesa. Corre fino alla mediana a recuperare palloni. Fa spazio per gli inserimenti dei trequartisti. Insomma...fa il suo lavoro. E lo fa bene. Anche se non riesce a segnare. 

Sostituti

Pandev: 6 - Entra per dare un po' di respiro ad Higuain. Non moltissimo tempo per fare grandi cose ma fa ciò che gli chiede il mister. Tiene alta la squadra. Difende palla. Il suo compitino lo fa. 

Dzemaili: s.v. - Solo 8' giocati compresi i sei di recupero. La sua è più una sostituzione per la standing ovation di Callejon. 

Mertens: 7.5 - Il primo pallone che tocca all'80' vale il 2-0 del Napoli. E che gol!!! Anche quando entra dalla panchina, a qualsiasi minuto Benitez decida di schierarlo, è sempre decisivo.  

domenica 30 marzo 2014

Napoli-Juve: le due facce del big match del San Paolo

Napoli-Juve: le due facce del big match del San Paolo
Due episodi accaduti in contemporanea. Uno simpatico e l'altro assolutamente riprovevole. Da un lato il presidente De Laurentiis che si concedeva ai tifosi comodamente seduto in una pizzeria alle "Case Nuove". Questo accadeva mentre il calciatori della Juventus arrivavano a Napoli e venivano accolti da una fitta sassaiola e lancio di fumogeni. La sfida tra Napoli e Juve sarà anche insignificante, o quasi, dal punto di vista della classifica. Ma la tensione è alta. Non c'è nessun valido motivo per giustificare, anche solo in parte, questo increscioso episodio. Il pullman degli juventini è stato preso d'assalto fin dall'uscita dell'autostrada. E poi il culmine dell'idiozia si è manifestato nei pressi dell'Hotel che ospita la squadra di Conte. Qui il bus è stato letteralmente assaltato. Numerosi sassi e fumogeni sono stati scagliati contro i vetri. Sono dovute intervenire le forze dell'ordine per permettere ai calciatori di scendere dal pullman ed entrare in albergo.  
Intanto...Aurelio De Laurentiis si godeva una pizza fritta in un locale consigliato da due suoi
calciatori. Intratteneva lo staff e gli altri clienti con i suoi soliti siparietti.  "La pizza fritta? La dovremmo far mangiare alla Juve": spiegava il presidente del Napoli in tono ironico alla vigilia della grande sfida con i bianconeri.  Era la prima volta per il patron azzurro sedeva al tavolo della famosa pizzeria Masardona, a due passi dalla stazione centrale. «Me ne avevano parlato Albiol e Higuain» confessa, seduto al tavolo accanto al padrone di casa, Enzo Piccirillo. La consiglierebbe anche ai campioni del Napoli? "Certo, ma la possono mangiare solo nel giorno di riposo"Alle sue spalle una cornice con una maglietta del Napoli e una foto del difensore centrale. In una vetrinetta, un volume con una foto di Sofia Loren e Giacomo Furia in una scena dell'«Oro di Napoli», capolavoro di Vittorio De Sica prodotto dalla sua famiglia. "Un grande film" ha asserito convinto De Laurentiis. "Queste sono le cose sulle quali deve puntare Napoli" ha poi concluso soddisfatto, riferendosi alla pizza e al capolavoro cinematografico "anzi sulle quali deve puntare l'Italia". 

di Salvatore Cappiello


sabato 29 marzo 2014

Napoletani che tifano Juve: "ci sentiamo stranieri a casa nostra"

Napoletani che tifano Juve: "ci sentiamo stranieri a casa nostra"
Un noto quotidiano torinese (TUTTOSPORT), ha pubblicato oggi un articoletto davvero simpatico. Il titolo è: "Juventini a Napoli, amore pericoloso". A parlare sono i membri dello Juventus Club di Cercola, ridente località a due passi da Napoli. Nell'articolo si legge quanto è dura sostenere quei colori in città.  Questo è uno stralcio dell'intervista ad uno dei tesserati: " la Juventus è così, ti prende quando sei un bambino e non esiste più nulla che possa distoglierti da lei. E non conta che ti facciano sentire straniero a casa tua, che ti minaccino, che ti complichino la vita... l’amore per la Juve batte tutto". Sono circa 500 i tesserati del Club e domani sera saranno tutti nel settore Ospiti del San Paolo. "Napoli-Juventus è una partita che la città inizia a vivere settimane prima e gli sfottò durano anche dei mesi e possono essere burrascosi". 

Non voglio entrare nel merito del tifo. Ognuno si piange i "guai" suoi. Quello che mi preme sottolineare è invece quest'altra parte dell'intervista pubblicata sempre dal giornale di Torino. "La cosa che ci fa più arrabbiare è il fatto di non essere considerati napoletani solo perché abbiamo scelto di tifare la Juventus: ma cosa c’entra? Noi amiamo la città e guai a chi ce la tocca, ma siamo anche juventini e questo non incide sulla nostra napoletanitudine". Ecco. Qui c'è il nocciolo della questione. Miei cari sostenitori bianconeri di Cercola, il problema è proprio che buona parte di quei vostri colleghi tifosi odiano voi (napoletani) e la vostra "amata" città. Vi augurano di essere "lavati col fuoco". Vi chiamano colerosi. Terroni. E tanti altri simpaticissimi nomignoli che conoscete bene. Siete derisi e odiati dai vostri stessi "simili". Quelli che portano in alto il nome della vostra AMATA squadra del cuore. O pensate che siccome sostenete la stessa squadra allora le offese per voi non valgono?! 

Nessuno ha mai negato che siete napoletani. Lo siete. Ma fate parte di quella ristretta cerchia di napoletani stupidi. Purtroppo quelli ci sono ovunque. Noi però con quelli non ci immischiamo. Li lasciamo crogiolare nelle loro ferme convinzioni. Basta che non vi lamentate però! Siete a Napoli! E fortunatamente tutto il resto della popolazione (quella intelligente) tifa Napoli!!! Se non vi sta bene potete sempre farvi un bell'abbonamento in Curva allo Juventus Stadium e quando si giocherà Juve-Napoli ci canterete insieme ai vostri simili "Vesuvio lavali col fuoco"

Vigilia Napoli-Juventus: Callejon, Benitez e De Laurentis analizzano la difficile sfida

Vigilia Napoli-Juventus: Callejon, Benitez e De Laurentis analizzano la difficile sfida
Nonostante sia arrivato solo quest’anno a Napoli, Josè Maria Callejon sa già quanto è importante e delicata la gara interna al San Paolo, contro la Juve.  “ Per tutta la città è la partita dell’anno e daremo come sempre il 100%” ha spiegato il trequartista azzurro. Poi continua: “Obiettivi? Il secondo posto, la qualificazione alla prossima Champions e ovviamente la Coppa Italia”. E infine, sul mercato: “Mascherano è un grandissimo, speriamo che arrivi”. Azzurri carichi, dunque, in previsione di Napoli-Juve ma la Società tiene sempre sotto controllo il mercato dove si attende il gran colpo di fine stagione: Mascherano.

Benitez invece sceglie un profilo più basso per il big match con la prima della classe al San Paolo. “La Juve ha più soldi e una rosa più forte, la loro mentalità si acquisisce col tempo e con i rinforzi, ma anche il Napoli sta crescendo e arriverà a lottare ogni anno per il titolo”. Queste le parole di "don Rafè" che poi assesta una stoccata a Mourinho: “Parla troppo, col Liverpool, con metà dei suoi soldi, lo buttai fuori dalla Champions”.

Infine, il pensiero espresso a Radio Kiss Kiss dal presidente De Laurentis che prova a caricare la squadra e Benitez affermando: “Mi auguro di vincere, so che i bianconeri sono fortissimi ma li abbiamo già battuti negli ultimi anni, con la Juve sono sempre grandi partitedomenica sera sarà una sfida tra due grandi squadre con ottimi giocatori”.

di Salvatore Cappiello

Napoli: è ora di fare lo sgambetto alla Vecchia Signora

Napoli: è ora di fare lo sgambetto alla Vecchia Signora
Avanti Napoli! E' tempo di fare uno sgambetto alla Vecchia Signora. Quel 3-0 dell'andata in favore dei bianconeri è un risultato bugiardo ed è arrivato il momento di dimostrarlo. Non che la squadra di Conte abbia rubato quel risultato. E non c'è alcuna malizia nel termine "rubato". La formazione di Conte nel match dello Juventus Stadium dimostrò di avere più voglia di vincere degli azzurri. Ok, il vantaggio al 2' di Llorente era in fuorigioco. Millimetrico. Ma non ci fu alcuna reazione degli azzurri. Si lasciarono dominare da una Juventus che dimostrò molta più determinazione. Così ne arrivarono altri due. 

Domani sera al San Paolo però ci si aspetta tutt'altra partita. Napoli-Juve è per i tifosi napoletani LA PARTITA. E anche se dal punto di vista della classifica i bianconeri non potranno subire nessun "torto" da una eventuale sconfitta, bisogna che gli azzurri ci mettano comunque tutta la passione possibile. Per i tifosi. Ma anche per loro. Sul campo c'è bisogno di far vedere che quel 3-0 dell'andata è bugiardo. Perchè lo è! Però dobbiamo giocarcela. Fino alla fine. Oltre la voglia di prendersi la rivincita contro una rivale storica, non dimentichiamo che per il secondo posto noi non abbiamo mollato! E' difficile anch'esso. Ma fino all'ultimo minuto possibile dobbiamo provarci. 

Ed allora: azzurri, rimboccatevi le maniche! Come sempre il popolo partenopeo non vi farà mancare il supporto dagli spalti. Il resto spetta a voi. Mettere lo sgambetto ai bianconeri è una questione di orgoglio. Al di là della classifica. C'è tutto un popolo che vive l'attesa di questa gara per una stagione intera. Ora ci siamo. Che facciamo? Ci guardiamo un'altra partita come successo all'andata?! No. Stavolta no. Ce la giochiamo e finchè non saranno tutti e undici i calciatori del Napoli a terra con i crampi non ci fermeremo! Le partite si possono vincere o perdere. Non è un problema. Ma si giocano...

Alla scoperta dei nuovi acquisti. Henrique: il factotum del Napoli

Alla scoperta dei nuovi acquisti. Henrique: il factotum del Napoli
Henrique Adriano Buss, semplicemente Henrique. Nato a Marechal Càndido Rondon il 14 ottobre 1986Brasiliano, difensore del Napoli e della Nazionale brasiliana. Inizia la sua carriera nelle giovanili  del Coritiba, debutta in prima squadra nel 2006. Nel 2007 vince il campionato di serie B brasiliana, ottenendo la promozione nella massima serie carioca
Colleziona 58 presenze e 6 reti e viene ingaggiato dal Palmerais, con cui vince il campionato Paulista ed inizia la sua carriera nella Serie A. Si mette in mostra nel suo campionato, attirando le sirene dei club europei, i primi ad intravedere potenzialità del suo calcio sono gli scout del Barcellona che lo ingaggiano nelle fila blaugrana per la cifra di 8 milioni di euro e con un contratto di 5 anni. 
Colpo di scena del Barcellona che il giorno dopo all'ingaggio lo cede in prestito al Bayern Leverkusen, forse annusando che i loro acerrimi nemici del  Real Madrid lo volevano alla loro corte, meglio comprarlo e girarlo ad un'altra squadra che farselo soffiare sotto il naso.

In  Germania rimane un solo anno collezionando 27 presenze e nessun gol, a fine campionato, sempre con la formula del prestito, Henrique viene trasferito agli spagnoli del Racing Santader, dove rimane due anni giocando 57 partite e realizzando 3 reti. Terminato il prestito, Henrique, decide di tornare in patria. Firma per il Palmerais fino al 2017, dove vince la Coppa del Brasile, ma viene retrocesso d'ufficio con il suo Palmerais in serie B, immediato il ritorno nella massima serie l'anno seguente.

Ed ecco il Napoli. Ingaggiato il 30 gennaio 2014, esordisce dopo poche settimane nel mitico ritorno della semifinale di Coppa Italia contro la Roma sostituendo Jorginho. Dopo solo quattro giorni Benitez lo schiera contro il Sassuolo timbrando così l'esordio anche in Serie A.

Giocatore molto versatile. Benitez lo utilizza in più ruoli: lo troviamo difensore centrale, terzino destro e centrocampista. Non si tira mai indietro, esegue sempre il suo compito, preciso ed attento. Stilisticamente forse non troppo raffinato. Benitez però non ci bada molto, l'importante è la quantità di gioco e l'utilità nel gruppo. Ha avuto la "consacrazione" dal popolo partenopeo a Catania con una perla di rara bellezza.

Il suo sogno, come per tutti i calciatori, è giocare in Nazionale. Vanta un piccolo record: è l'unico giocatore brasiliano a debuttare nella "Selecao" pur giocando in serie B. Conta di tornarci al più presto e, perchè no, nei prossimi mondiali che si terranno nella sua nazione. Magari proprio dopo aver contribuito a qualche vittoria del Napoli in coppa Italia e la conquista del secondo posto. Oppure realizzare un gol da cineteca contro la Juve. Ai posteri l'ardua sentenza.

di Francesco Ricciuto

venerdì 28 marzo 2014

Duvan Zapata: questo sconosciuto!

Duvan Zapata: questo sconosciuto!
Si è messo in luce nell' ultima partita vinta in trasferta contro il Catania, ma fino a quel momento è stata un'incognita. Di tutti gli acquisti fatti, lui era l'unico che ancora doveva emergere. E' vero che essere il vice di Higuain non ti permette di avere molto spazio. Eppure un motivo per il quale la Società l'ha voluto dev'esserci! 

Cerchiamo innanzitutto di capire chi è Duvan.  Nato a Calì in Colombia, il 1 aprile 1991 cresciuto calcisticamente in America dove è rimasto fino al 2011 per poi andare a giocare in Argentina, all'Estudiantes La Plata. Grazie alle sue buone prestazioni ed al fisico possente, che per un'attaccante il più delle volte è un toccasana, si guadagna la convocazione ai Mondiali Under 20 del 2011, ottenendo 3 presenze ed un 1 gol. Nell'estate scorsa il passaggio al Napoli per 6 milioni di euro.

Inizio non facile. Davanti si ritrova non l'ultimo arrivato ma Gonzalo Higuain, uno che in fatto di gol e aiuto per la squadra se ne intende. Sempre convocato da Benitez, ma poche apparizioni in campo, giusto quei minuti per far rifiatare l'argentino e pochissime volte in coppia con lui. I tifosi azzurri su Zapata, si sono posti tante domande, dubbi, perplessità. La domanda più gettonata è se il colombiano è l'uomo giusto per sostituire Higuain. Quindi non solo un cambio nei minuti finali ma se ha proprio la capacità mentale di giocare 90° minuti da solo in attacco. D'accordo, a Catania ha realizzato una doppietta, non dimentichiamo che gli etnei sono ultimi in classifica e la loro difesa non è quella juventina o romanista. A Marsiglia è andato in gol (primo gol con il Napoli) rete fondamentale, ma parliamo sempre dei francesi che nel dannato girone di Champions League sono arrivati ultimi senza togliere nessun punto alle altre partecipanti. Ha condannato il Napoli ad una triste e sfortunata eliminazione con 12 punti. Ascoltando e leggendo nelle righe le interviste di Benitez, il mister vuole un giocatore più scaltro e navigato del giovane colombiano, sopratutto nelle competizioni europee (campo prediletto), e non sembra che Zapata rientri nei suoi piani per l'anno prossimo, salvo clamorosi risvolti del giocatore, dovuti ad una crescita calcistica importante che convinca l'entourage napoletano a tenerlo.

Nel prossimo impegno casalingo ci sarà la Juve. In attacco riprenderà il suo posto Higuain, se va tutto come noi tifosi speriamo, per Zapata sarà difficile trovare spazio. L'alternativa ideale per tutti è di mandarlo in prestito in una squadra che lo impieghi per 90', facendolo crescere tecnicamente e dargli quella forza necessaria per reggere l'urto del San Paolo ed essere di aiuto, a suon di gol, per il Napoli. Ultima considerazione, mia personale s'intende. 

Zapata: ad ogni gol, a Napoli, sopratutto a Napoli, esulta!!! Ridi e sii felice! Di un altro Balotelli, Napoli e l'Italia non ne hanno bisogno!

di Francesco Ricciuto

Sugli spalti del Massimino un esempio di civiltà e correttezza! I napoletani ringraziano i fratelli catanesi

Sugli spalti del Massimino un esempio di civiltà e correttezza! I napoletani ringraziano i fratelli catanesi
Catania-Napoli non è stata solo la gara in cui gli azzurri hanno ritrovato gol, vittoria ed il rilancio di calciatori finora in ombra. Da tifoso ovviamente ho apprezzato tutto questo. Ma c'è stato anche dell'altro che mi ha reso orgoglioso di essere supporter partenopeo. Ed è quanto ho potuto vedere sugli spalti del Massimino. Uno spettacolo emozionante. Il legame che c'è tra la tifoseria partenopea e quella etnea è qualcosa che andrebbe menzionato nei libri. Lo sport è questo! E' di questo che bisognerebbe parlare e non di altri episodi che, purtroppo, di frequente occupano intere ore nelle trasmissioni televisive. 

Il gemellaggio tra le tifoserie trae le sue radici da un carattere vulcanico, influenzato da ciò che tutti noi rispettiamo e che ci caratterizza: "Il Vesuvio e l'Etna". Chi mi conosce o ha semplicemente letto i miei precedenti post, sa quanto tengo all'idea del calcio e quindi dello sport come mezzo per educare all'agonismo, alla corretta considerazione e rispetto degli avversari in quanto tali e non all'odio. "Ma poi, odio verso chi e per cosa?"
Non sono esente da passate reazioni istintive ed orgogliose quando ho assistito a scene a dir poco ignoranti. Ma poi capita di vedere spettacoli come quello visto sugli spalti del Massimino e torna alla mente il valore dello sport. 

Tutto ha avuto inizio con il noto "Terzo Tempo". Uno scambio di cortesie tra persone oltre che tifosi, in giro per le vie della città, con addosso i colori della propria fede. Inteso però non come un qualcosa che divide, o peggio ancora un fattore di rischio ma come segno di riconoscimento mirato a ricevere dai padroni di casa un caloroso benvenuto. Ricordate cosa è accaduto quando i supporter del Borussia Dortmund sono sbarcati a Napoli? I tifosi napoletani avvicinavano i tedeschi, seduti ai tavoli dei bar, chiedendo di condividere una birra. Foto di gruppi di persone delle tifoserie contrapposte, sul lungomare di Mergellina, mescolate tra di loro, tutti col sorriso sulle labbra e con la stessa smania di gioire perla vittoria della propria squadra. Ecco. C'è un particolare che forse non tutti sanno. Il gemellaggio tra gli azzurri e i gialloneri è stato reso possibile grazie all'intercessione proprio dei tifosi del Catania, ormai da tempo uniti ai tedeschi. "Onore a coloro che sono partiti da Dortmund per unirsi ai partenopei durante la partita contro il Porto".

Ritorniamo al match del Massimino. Prima durante e dopo la partita, la favolosa sfilata di striscioni a sostegno di quel legame: "Etna saluta fratello Vesuvio", oppure "Mio fratello è partenopeo" e così via. Perchè tutte queste parole? Credo che ognuno di noi debba sentirsi responsabile di ogni forma di crescita, ed io, sapendo che quando mi capita di leggere certi striscioni di cattivissimo gusto o sentire determinati cori che esulano da ciò che è il tifo per la propria squadra, inizia a ribollirmi il sangue nelle vene. Ed è per questo che colgo l'occasione per lanciare delle "provocazioni".

A differenza di quanto cercano di sostenere esponenti di tifoserie di altre squadre, vorrei ricordare che la violenza, la discriminazione, l'odio non fanno parte del supporto alla squadra. Del tifo! Gli "afecionados" napoletani incitano i propri beniamini, li raggiungono in ogni città del mondo e, soprattutto, permettono a tanti bambini e ragazzini di vivere quella magica sensazione che si prova salendo le scale per raggiungere il settore contrassegnato sul biglietto. E poi l'emozione più grande. Quella che si prova nell'oltrepassare il varco e che fa spalancare così tanto gli occhi per il desiderio di ammirare quello spettacolo che racchiude il terreno di gioco e tutti gli spalti che lo circondano. Un tuffo al cuore amplificato quando tutto ciò accade le primissime volte. Devo ammettere che capita anche a me pur non essendo più piccolo.

Un altro esempio di civiltà è stato manifestato da tifosi del Torino che, qualche settimana fa, hanno preso le distanze da un numero limitato di pseudo sostenitori che hanno offeso, ingiuriato e minacciato Napoli ed i napoletani.

Confesso un pensiero che ho da diverso tempo. E' noto ai più il gemellaggio con i tifosi del Genoa ma non mi dispiacerebbe si creasse un asse: TORINO-GENOVA-NAPOLI-CATANIA, tutte squadre con una storia immensa e che avrebbero il potere di influenzare positivamente lo stile ultras. Dice un noto comico: "Basta poco che ce vo? "


di Luigi Vollero


Napoli-Juve: Benitez studia le mosse per arginare la manovra di Pirlo

Napoli-Juve: Benitez studia le mosse per arginare la manovra di Pirlo
Napoli–Juventus è sempre un match attesissimo in casa azzurra. Anche se questa volta non sarà decisivo per le sorti del campionato, il Napoli vuole comunque strappare una vittoria ai rivali juventini, in modo da sperare in un aggancio alla Roma e riuscire a strappare così la qualificazione diretta nell’Europa che conta, senza passare  dai preliminari.

Per il tifoso la testa è già proiettata a domenica quando si sfideranno la prima e la terza del campionato. Certo il divario oramai è tanto ma il Napoli non vuole sfigurare al San Paolo contro i rivali storici e quindi il tecnico sta già preparando la sfida delicata per poter conquistare i 3 puntiDopo il turnover in difesa, fatto contro il Catania un po’ per  scelta tecnica nel caso di Albiol e un po’ per obbligo vista la squalifica di Ghoulam, il Napoli ripropone i 2 titolari dal 1° minuto , con lo spagnolo che verrà affiancato  con ogni probabilità da Fernandez. Sulla fascia destra  Henrique sembra aver dato buoni riscontri  al tecnico nel match del Massimino, e quindi verrà scelto per completare il reparto di difesa, in virtù dell’assenza di Maggio. Proprio sulla destra è da registrarsi anche il recupero di Mesto che dopo 5 mesi lontano dal campo ha effettuato la seduta a Castel Volturno dove è rimasto ad allenarsi,  e dunque può rappresentare una valida alternativa, anche se sembra difficile un suo impiego dall’inizio.

A centrocampo ritorna forte la candidatura di Behrami, costretto ai box da un influenza ma ora pronto combattere. Infatti, il forte mediano svizzero sembra poter rappresentare la scelta ideale per contrastare la Juve dalla metà campo in su, mentre il dubbio sorge sul compagno di reparto che dovrà fronteggiare i vari Pirlo, Vidal e Pogba. Proprio quest’ultimo esploso, strano a dirsi,  grazie al suo primo gol  all’esordio in Italia contro il Napoli e che sembra avere il dente avvelenato contro gli azzurri ai quali ha già segnato nuovamente anche nella gara di andata insieme a Pirlo, e con un Vidal in versione cecchino che non smette di fare gol. Motivo in più per tenere alta la concentrazione e dunque provare ad ingabbiare le idee della Juve che passano proprio dai piedi dell’ex regista del Milan, Andrea Pirlo. Dunque in mediana Behrami sembra essere una certezza, ma al suo fianco ci sarà  il ballottaggio Inler –Jorginho con Dzemail in panchina .

Dietro la punta si va verso la riconferma del tridente mostrato a Catania. Visto che le condizioni della caviglia di Mertens sono  da valutare agiranno quindi i vari Hamsik, Insigne e Callejon con quest’ultimo che, nonostante la fatica accumulata, con l’ottima prova di Catania è in vantaggio su Pandev, in panchina così come Zapata . In attacco dunque spazio al  "Pipita" Higuain,  che  contro la Juve è pronto a scendere in campo per gonfiare la rete e far festeggiare tutti i tifosi del  Napoli che si aspettano una vittoria dai loro beniamini

di Salvatore Cappiello

giovedì 27 marzo 2014

Henrique come Van Basten: che capolavoro contro il Catania!

Henrique come Van Basten: che capolavoro contro il Catania!
Chi ha qualche annetto in più, ricorderà perfettamente il gol capolavoro di Marco Van Basten negli Europei 1988. Defilato al punto che lo specchio della porta nemmeno lo vedeva. Poteva scorgere solo il prima palo, il secondo era nascosto dal portiere. Fece un tiro a volo che si incrociò nel set opposto...una magia. 
(clicca qui per vedere il gol di Van Basten)

Ieri nel suo piccolo, Henrique, al Massimino di Catania, ha sfoderato lo stesso colpo di biliardo del suo più famoso collega. Tenendo presente che, il brasiliano, non è un'attaccante, non è aggraziato nella corsa (con i suoi 185 cm e con quelle leve lunghissime), è riuscito prima ad infilarsi tra due avversari, ricevere l'uno-due dal compagno e tirare al volo defilato sulla destra. L'unica cosa che vedeva era il portiere ed il  primo palo. Beh, le similitudini ci sono tutte. Probabilmente, indossando un'altra maglia, Henrique, sarebbe già candidato al Pallone d'oro, alla Scarpetta d'oro e qualsiasi altro premio internazionale esistente.
(clicca qui per vedere il gol di Henrique)

Basta ricordare che quando il Dio del calcio scese a Napoli, tante volte, tantissime, mandava in cura psichiatrica tantissimi difensori usando la "rabona", i sapientoni addetti al lavoro, pur di non ammettere la genialità, l'estro, la magia di Diego, dicevano che non sapendo usare il piede destro, s'inventò la rabona.

Ma tutto questo è storia,  veniamo alla partita di ieri, allora: 
la vittoria c'è l'ho, i 3 punti  c'è  l'ho,  la Fiorentina a meno 10 c'è l'ho,  4 gol dopo tanto tempo c'è l'ho, la difesa attenta  mi manca!!
Se andiamo a rivedere i gol del Catania, sul primo gol cross di Lodi, palla tesa e forte, Reina respinge, ci sono bene 3 giocatori del Catania pronti a ribattere in rete, Monzon insacca e chi lo marcava? Zapata che non vede assolutamente la palla dove è. Secondo gol stessa storia, una serie di sviste e cattivi posizionamenti difensivi del Napoli, permettono al Catania di realizzare il secondo gol. Era il Catania, ultimo in classifica. Per fare un'esempio: la Juve nelle ultime 13 partite 2 gol subiti. Il Napoli? Meglio non quantificarli...

Benitez ha tanto da lavorare e tanto da chiedere al proprio presidente, sopratutto in difesa, per colmare il divario che ci separa dalle due in classifica che ci precedono, partendo obbligatoriamente dal reparto arretrato. Ieri è andata bene. Un po' costretto dalle tante assenze, un po' per cercare di tenere più freschi i titolari in vista della sfida contro la prima della classe...però il divario qualitativo è apparso evidente. In futuro, una squadra con ambizioni da scudetto e con smania di affermarsi in Europa, deve avere in panchina calciatori dello stesso livello dei titolari,  o quasi. 

di Francesco Ricciuto

Posticipo 30a giornata: Catania-Napoli, Benitez e Callejon i migliori al "Massimino"

Nuovo turnover applicato da mister Benitez per la sfida con gli etnei, ma, a differenza delle occasioni passate, obbligato dalle assenze di Goulam (per squalifica), Mertens (per infortunio) e Bherami (fermo per influenza). Non è da escludere inoltre, come motivazione, l'approssimarsi del big match contro la Juventus che si terrà al San Paolo domenica 30 marzo, alle ore 20:45. Un po' di riposo dunque ai tanti giocatori che hanno accumulato finora tante presenze.

All. Benitez:(7) Fare di necessità virtù non è sempre facile. E' vero che il Catania ha lasciato degli spazi un pò troppo aperti, ma bisogna anche essere lucidi al punto tale da anticipare determinate situazioni e lui l'ha fatto, cercando di sfruttare le potenzialità dei calciatori che aveva a disposizione, molti dei quali non giocano spesso. Non era facile, perchè dopo due sconfitte rocambolesche, stasera bisognava vincere manifestando anche tanta qualità. Ha saputo agire sulla psiche dei suo giocatori motivandoli come si deve.


Reina:(6) Azzarda un'uscita al minuto 11 lasciando, di nuovo, come contro la Fiorentina, lo
specchio della porta completamente sguarnito. Non colpevole nei due gol subìti nel secondo tempo, in quanto non sostenuto sufficientemente dai difensori azzurri. Chiaramente una certezza tra i pali in tutte le altre situazioni per cui è stato chiamato in causa.

Reveiller:(5) Tanto impegno ma non convince. Soprattutto nel primo tempo, si trova in difficoltà ogni qualvolta Keko viene lanciato in contropiede. Soffre nell'uno contro uno.

Fernandez:(6) Si conferma: concreto e pragmatico. Lucido e netto nelle azioni di contrasto e scarico della palla. Si intende bene con Henrique.

Henrique:(7) Ottima prestazione del biondo brasiliano che dimostra di essere esperto nell'interpretazione dei vari ruoli del reparto difensivo. Non disdegna spunti offensivi, come ha dimostrato, stasera, con un gol da cineteca.

Britos:(5) Insieme a Reveiller, sul loro lato di pertinenza, soffrono molto le incursioni degli attaccanti del Catania, in particolar modo Keko e Monzon, che risultano essere più rapidi. In affanno nelle coperture.

Dzemaili:(4) Poco incisivo sia in fase di copertura sia nelle ripartenze. Spesso assente o
quasi.

Jorginho:(5) Tanto lavoro di sacrificio che lo costringere a bruciare energie. Poco efficacie nell'impostazione delle azioni che avrebbero dovuto portare i compagni di squadra verso la porta avversaria, nonostante fosse la caratteristica cardine del centrocampista azzurro.

Insigne:(6) Una sufficienza appena sfiorata per Lorenzo. Dimostra molto egoismo, non sfrutta le posizioni più favorevoli dei compagni di squadra. E' vero che fa parte del carattere degli attaccanti, ma quanto meno, ci vuole più precisione.

Hamsik:(6) Sufficienza per l'enorme impegno messo. Svolge quasi un ruolo da regista avanzato. Molto diligente. Suo l'assist per il gol di Henrique e non solo. Da subito (1° minuto) si inserisce, palla al piede, tra i difensori del Catania, andando quasi a rete. Buona l'intenzione! Unica nota stonata è la mancanza del gol. 

Callejon:(7) Quanti chilometri ha fatto durante la partita? Tanta quantità, tanta qualità. E' stato detto di tutto sul suo conto. E' vero che il gol arriva grazie ad uno scontro tra il portiere e il difensore del Catania ma il guizzo del campione ti permette di stare sempre al posto giusto al momento giusto.

Zapata:(6) Il classico centravanti di sfondamento. Grezzo, ma, quando necessario, pragmatico, riuscendo nella realizzazione della sua prima doppietta in campionato con la maglia del Napoli. Non credo, però, meriti un voto più alto poichè dimostra di essere un pò troppo statico e troppo lento nella rincorsa della palla quando lanciato in contropiede con passaggio filtrante.

Sostituti:

Albiol:(5) In campo dal minuto 58, al posto di Henrique. Ha fatto fatica ad entrare, mentalmente nel match. E' lui la causa del secondo gol del Catania, non avendo ostacolato l'avversario. 

Radosevic:(6) Polmoni, cuore, impegno e anche consapevolezza di rischiare le gambe. Non ha paura di fare a sportellate con gli avversari. Ha un futuro roseo, non è facile fare tanta panchina e rispondere presente quando l'attenzione della squadra dimostrava di essere molto calata rispetto al primo tempo.

Higuain:(6) Un leone non puoi tenerlo in gabbia e si è visto appena ha messo piede in campo al minuto 78. Sai di avere poco più di dieci minuti e devi fare la differenza. Come al solito risponde presente all'appello. Forse tenere il lucchetto della gabbia chiuso, di tanto in tanto, può risultare terapeutico.

di Luigi Vollero

mercoledì 26 marzo 2014

Il Napoli trova un'importante vittoria esterna e si prepara alla sfida contro la Juventus

Finalmente un Napoli che non ha fatto notare le assenze di rilievo. Gli azzurri, infatti, sono scesi in campo senza Higuain che si accomoda in panchina, Behrami influenzato, Mertens infortunato e Ghoulam squalificato.
Proprio Duvan Zapata, vice designato del Pipita, segna al 16' il suo primo gol in campionato dopo una bellissima combinazione tra Hamsik e Callejon.

Il Catania prova ad attaccare, nonostante la carenza di punte. Gli  etnei però quasi mai mettono in difficoltà i partenopei mettendo in mostra tutti i loro punti deboli. L'ultimo posto in classifica non è un caso. Callejon al 25' segna il suo undicesimo gol in campionato, grazie ad un micidiale contropiede con assist perfetto di Lorenzo Insigne.
La difesa del Napoli è sempre un pò lenta nel coprire, tanto che il Catania va vicino al gol verso la mezzora. Il pallone però scheggia la traversa e finisce a lato. 
I padroni di casa non si arrendono ma, al 40' un uno-due fra Hamsik e Henrique permette al brasiliano di segnare con un delizioso tiro di destro al volo. Gol che ricorda tantissimo quello realizzato da Marco Van Basten un pò di Europei fà. 
Il crollo della squadra di Maran è nell'aria: 4 - 0 per il Napoli con gol di Zapata lasciato colpevolmente solo da Bellusci e atmosfera pesante al Massimino con i fischi di tutto lo stadio. Finalmente il Napoli, dopo tanto tempo, fa rivedere un po' di quel bel gioco e sicurezza di inizio campionato. Qualche sbavatura ancora c'è. I due gol presi nella ripresa, ad opera di Monzon e Gyomber ne sono una dimostrazione. Ma almeno stavolta la fase offensiva è stata più concreta.

Nel finale, il Napoli abbassa il ritmo del gioco e controlla sapientemente il risultato, badando a non sprecare enrgie in vista del big match di domenica contro la capolista. 

Zapata, Callejon ed Henrique travolgono il Catania. Goleada del Napoli al Massimino

Zapata, Callejon ed Henrique travolgono il Catania. Goleada del Napoli al Massimino
Il Napoli torna a sorridere! Un buon primo tempo in cui i calciatori di Benitez hanno gonfiato la rete ben quattro volte. Apre le danze Duvan Zapata con un tap in facile sulla linea di porta dopo il cross millimetrico di Callejon dalla destra. Gli azzurri, a differenza delle precedenti prestazioni, non smettono di creare gioco. O meglio, continuano ad attaccare ed anche a segnare. Il raddoppio porta la firma di Callejon. Splendido assist d'esterno destro di Insigne che verticalizza. Alle spalle dell'ultimo difensore del Catania sbuca il numero "7" che, dopo un rimpallo sul portiere, spedisce la palla in fondo al sacco. Il Catania sembra tramortito. Non riesce a creare azioni degne di nota, fatta eccezione per la traversa colpita da Keko. Merito di una difesa attenta e che copre bene gli spazi. Strano a dirsi ma è così. Sembrano finalmente assimilati gli schemi di Rafa Benitez. Il Napoli recupera palla e riparte rapidamente. E' così che riesce a mettere a segno altre due reti, con Henrique e Zapata, prima dell'intervallo

Nella ripresa però lo scenario cambia. Il Catania cerca da subito di limitare i danni.  Bisogna rimediare alla figuraccia del primo tempo. E i calciatori di Maran non ci mettono molto. Da un'azione confusa in area di rigore, al settimo minuto,  nasce il gol di Monzon. Abile a ribadire in rete una respinta di Reina. Il Napoli fatica a trovare le giuste posizioni in campo. La squadra non è più organizzata come nel corso della prima frazione di gioco. Ed i padroni di casa iniziano ad essere più pericolosi. Sprecano tanto prima di trovare il gol del definitivo 2-4 ad opera di Gyomber con un colpo di testa sugli sviluppi di un calcio d'angolo. Il gol fa infuriare Benitez che sembra voler dire "non so quante volte abbiamo preparato le azioni difensive da calcio d'angolo". Ad ogni modo, fino al triplice fischio del direttore di gara non ci sono più reti. I partenopei possono così festeggiare il ritorno alla vittoria. Con una splendida goleada. 




Napoli, niente scuse: a Catania bisogna vincere!

Napoli, pochi fronzoli: a Catania bisogna vincere!
La vittoria del Napoli in terra siciliana manca da ben 12 anni, si giocava al Massimino ed il Napoli vinse 2-0 con gol di Dionigi e Sesa in serie B.

Un pò troppo tempo è passato dall'ultima vittoria azzurra, considerata l'evoluzione del Napoli nel corso di questi anni, contro una squadra, quella siciliana, in continua ricerca di tranquillità nelle zone basse della classifica e nulla hanno giovato i repentini cambi di allenatori sulla panchina catanese per risollevare la squadra e portarla più su in classifica.

L’ultima vittoria del Catania: 2-1 il 29 ottobre 2011 Cavani (N), Marchese (C), Bergessio (C). L’ultimo pareggio: 0-0 il 23 settembre 2012. Squadra e campo sempre ostico per i colori azzurri, o vai a giocare su quel campo per vincere con largo margine oppure già si sa che, con il risultato in equilibrio fino all'ultimo sarà una battaglia.
Battaglia che in questo momento la squadra di Benitez non può permettersi, vuoi per la squalifica di Ghoulam, vuoi per la rinuncia all'ultimo momento di Bherami per influenza, vuoi per gli infortuni di  Maggio e Mertens, il tecnico spagnolo ha gli uomini contati e forse forse è un bene. Gli undici che scenderanno in campo, sapranno già che dovranno dare il massimo contro i catanesi, tenendo conto anche che la Roma ieri ha vinto di nuovo (gol del 2-1 di Destro in netto fuorigioco).

Il Catania stasera dovrà fare a meno del suo attaccante Gonzalo Bergessio, squalificato domenica scorsa contro la capolista. Il mister, Rolando Maran, ha convocato 20 giocatori, ieri ha fatto disputare l'allenamento a porte chiuse, per provare gli ultimi schemi da utilizzare contro il Napoli e nelle sua conferenza stampa ha dichiarato che dopo aver quasi strappato un punto alla Juventus, stasera daranno l'anima per battere il Napoli.
L'arbitro sarà il SigDavide Massa di Imperia, 32 anni, da 4 campionati promosso in Serie A ,ha diretto solo due volte il Napoli :

8 maggio 2013: Bologna-Napoli 0-3

8 febbraio 2014: Napoli-Milan 3-1


Come portafortuna la giacchetta nera va più che bene ai nostri colori azzurri, stasera per tracciare di nuovo un solco tra noi e la Fiorentina e cercare di non subire un'ulteriore allontanamento dalla Roma, bisogna che gli azzurri mostrino carattere ed orgoglio. Va bene il bel gioco, la manovra avvolgente e tutto ma servono i tre punti. Come a Torino, basta vincere anche all'ultimo respiro con il gol di Higuain. Talvolta si può giocare male e vincere, siamo contenti lo stesso, a noi tifosi non serve avere  il  65%  di possesso palla contro la Fiorentina e rimanere a mani vuote con una sconfitta immeritata. Non vogliamo vivere più di se e ma e dei tanti dubbi che abbiamo. Non vogliamo vedere più in Champion League squadre che abbiamo battuto giocarsi i quarti e le semifinali, a noi basta poco per farci felici: VINCERE!!!

di Francesco Ricciuto

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