Nuovo
turnover applicato da mister Benitez per la sfida con gli etnei,
ma, a differenza delle occasioni passate, obbligato dalle assenze di
Goulam (per squalifica), Mertens (per infortunio) e Bherami (fermo
per influenza). Non è da escludere inoltre, come motivazione,
l'approssimarsi del big match contro la Juventus che si terrà al
San Paolo domenica 30 marzo, alle ore 20:45. Un po' di riposo dunque ai tanti giocatori che hanno accumulato finora tante presenze.
All.
Benitez:(7) Fare di necessità virtù non è sempre facile. E' vero
che il Catania ha lasciato
degli spazi un pò troppo aperti, ma bisogna anche essere lucidi al
punto tale da anticipare determinate situazioni e lui l'ha fatto, cercando
di sfruttare le potenzialità dei calciatori che aveva a disposizione,
molti dei quali non giocano spesso. Non era facile, perchè dopo
due sconfitte rocambolesche, stasera bisognava vincere manifestando
anche tanta qualità. Ha saputo agire sulla psiche dei suo
giocatori motivandoli come si deve.
Reina:(6)
Azzarda un'uscita al minuto 11 lasciando, di nuovo, come contro la
Fiorentina, lo
specchio
della porta completamente sguarnito. Non colpevole nei due gol subìti
nel secondo tempo, in quanto non sostenuto sufficientemente dai
difensori azzurri.
Chiaramente una certezza tra i pali in tutte le altre situazioni per
cui è stato
chiamato in causa.
Reveiller:(5)
Tanto impegno ma non convince. Soprattutto nel primo tempo, si trova in
difficoltà ogni qualvolta Keko viene lanciato in contropiede. Soffre nell'uno contro uno.
Fernandez:(6)
Si conferma: concreto e pragmatico. Lucido e netto nelle azioni
di contrasto
e scarico della palla. Si intende bene con Henrique.
Henrique:(7)
Ottima prestazione del biondo brasiliano che dimostra di essere
esperto nell'interpretazione dei vari
ruoli del reparto difensivo. Non disdegna spunti
offensivi, come ha dimostrato, stasera, con un gol da cineteca.
Britos:(5)
Insieme a Reveiller, sul loro lato di pertinenza, soffrono molto le incursioni
degli attaccanti del Catania, in particolar modo Keko e Monzon, che
risultano essere più rapidi. In affanno nelle coperture.
Dzemaili:(4)
Poco incisivo sia in fase di copertura sia nelle ripartenze. Spesso
assente o
quasi.
Jorginho:(5)
Tanto lavoro di sacrificio che lo costringere a bruciare energie. Poco efficacie
nell'impostazione delle azioni che avrebbero dovuto portare i compagni
di squadra verso la porta avversaria, nonostante fosse la caratteristica
cardine del centrocampista azzurro.
Insigne:(6)
Una sufficienza appena sfiorata per Lorenzo. Dimostra molto egoismo, non sfrutta le posizioni più favorevoli dei compagni di squadra.
E' vero
che fa parte del carattere degli attaccanti, ma quanto meno, ci vuole più
precisione.
Hamsik:(6)
Sufficienza per l'enorme impegno messo. Svolge quasi un ruolo da regista avanzato.
Molto diligente. Suo l'assist per il gol di Henrique e non solo. Da subito
(1° minuto) si inserisce, palla al piede, tra i difensori del
Catania, andando
quasi a rete. Buona l'intenzione! Unica nota stonata è la mancanza
del gol.
Callejon:(7)
Quanti chilometri ha fatto durante la partita? Tanta quantità, tanta
qualità. E'
stato detto di tutto sul suo conto. E' vero che il gol arriva grazie
ad uno scontro
tra il portiere e il difensore del Catania ma il guizzo del campione ti
permette di stare sempre al posto giusto al momento giusto.
Zapata:(6)
Il classico centravanti di sfondamento. Grezzo, ma, quando
necessario, pragmatico,
riuscendo nella realizzazione della sua prima doppietta in campionato con la maglia
del Napoli. Non credo, però, meriti un voto più alto poichè
dimostra di essere
un pò troppo statico e troppo lento nella rincorsa della palla
quando lanciato
in contropiede con passaggio filtrante.
Sostituti:
Albiol:(5)
In campo dal minuto 58, al posto di Henrique. Ha fatto fatica ad
entrare, mentalmente
nel match. E' lui la causa del secondo gol del Catania, non
avendo ostacolato l'avversario.
Radosevic:(6)
Polmoni, cuore, impegno e anche consapevolezza di rischiare le gambe. Non
ha paura di fare a sportellate con gli avversari. Ha un futuro
roseo, non è facile fare tanta panchina e rispondere presente quando l'attenzione
della squadra dimostrava di essere molto calata rispetto al primo
tempo.
Higuain:(6)
Un leone non puoi tenerlo in gabbia e si è visto appena ha messo
piede in campo
al minuto 78. Sai di avere poco più di dieci minuti e devi fare la differenza.
Come al solito risponde presente all'appello. Forse tenere il lucchetto
della gabbia chiuso, di tanto in tanto, può risultare terapeutico.
di Luigi Vollero
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