lunedì 29 agosto 2016

La coppia Mertens Milik affonda il Milan


Tra un giocatore che va via e le meglio visioni di Cavani degne delle migliori apparizioni di  Madonne e di Santi apparsi ai più fedeli, ci stanno due azzurri, Mertens e Milik,  che piano piano stanno ridando fiducia all'ambiente napoletano, tormentato come non mai in questa estate per la cessione di Coso...quello...accasatosi alla...quella società..avete capito no? Dopo il "quequero" pareggio a Pescara per 2-2 con doppietta di Ciruzzo Mertens, entrato dalla panchina per uno spento e distratto Lorenzo Insigne,il quale ha raddrizzato una partita che per 45 minuti di gioco è stata vicino allo schifo e nei secondi 45 minuti si è visto qualcosa come siamo stati abituati a vedere l'anno scorso. Per non parlare del reparto difensivo all'acqua di rose. Alla Catalano di Quelli della notte "meglio un pareggio a Pescara che una sconfitta a Sassuolo dell'anno scorso".

Di scena, nella seconda di campionato, al San Paolo c'è il Milan di Montella. Il Milan che ha comprato l'ex Principito (uallarito) Sousa e già questo fa pensare in che condizioni stanno. Stadio non pieno, la Curva A in protesta permanente per vicissitudini interne e per il caro biglietti,anche se tutto lo stadio non ha digerito la scelta societaria di elevare il costo dei ticket nei SETTORI POPOLARI a 40 euro. 40 euro fa si che una famiglia di tre o quattro persone non vada allo stadio, e ci pensi bene prima di spendere quella cifra,valutando bene lo spettacolo offerto in un cesso di stadio, scusatemi ma è la verità per quanto ami il San Paolo che frequento da 40 anni: poltroncine al limite dell'indecenza, servizi igienici schifosi, bouvetteria con prezzi gonfiati e, mettiamoci pure squadra non ancora completa , ha fatto si che le presenze non erano superiori alle 30.000 unità. In attacco Sarri schiera il polaccone Milik con Callejon e Mertens, a centrocampo Hamsik,Jorginho,Allan e dietro Albiol,K.K, Ghoulam e Hysaj, Reina in porta. Parto da quest'ultimo: non è ancora in forma, l'infortunio non lo ha smaltito ancora, sui gol può non avere colpe ma come a Pescara è sempre posizionato male, recupererà di sicuro, mi preoccupa che il secondo è Rafael: non si può pensare di affidarsi a lui; ci sta Sepe, male non è ma tengo il pensiero che la diatriba dell'anno scorso quando decise di andare a Firenze per giocare per poi scaldare la panchina, in società gliela stanno facendo pagare in qualche modo, mancano due giorni alla chiusura del mercato pensassero anche a questo ruolo.
I primi 10 minuti di gioco, i rossoneri tengono più palla, gli azzurri stanno là in mezzo al campo e capire se hanno la mentalità giusta per riempire di palloni la rezza difesa dal gigante Donnarumma, un gran bel portiere ed è grazie a lui che nei restanti 35 minuti della prima frazione il Milan non va sotto di 4-5 gol. Due li segna, con Mertens che fa quello che vuole e solo perchè il portiere alto due metri gli nega la gioia del gol, ma niente può sulla respinta che va sui piedi di Milik che quasi non ci crede e ci impiega un paio di secondi per muovere le gambe e mettere la palla dentro. Gli azzurri si galvanizzano e s'iniziano a vedere cose buone, i napoletani recuperano, pressano, triangolano, insomma giocano bene. 
Arriva il secondo gol, non abituati noi a certe realizzazioni, non ci sembra vero che Milik salta, ma salta tanto, anzi di più ed incorna in porta il 2-0. Il Milan più di bestemmiarsi tra di loro non può. Finisce il primo tempo e mano al libretto degli assegni per comprare una bottiglietta d'acqua versata in un bicchiere vecchio per come è vecchio il San Paolo.
Secondo tempo e non si capisce niente più per 10 minuti. Siamo in preda all'isterismo arbitrale per primo e da dormita generale degli azzurri poi. Da un fallo non chiamato a Jorginho a metà campo,c'è l'azione veloce dei rossoneri con palla a Niang spostato di lato con due uomini vicino Reina chiude sul primo palo..embè gol, come è passata la palla lo sanno loro intanto è 2-1. Cinque minuti dopo da un batti e ribatti la palla va a Suso , chiude gli occhi, carica di punta, prega tutti i Santi e scaraventa nell'angolino più lontano, più alto, impossibile, alle spalle di Pepe: 2-2 e bestemmie a gogò, intanto Sarri pur di fumare si fa espellere, l'arbitro si ricorda che sulle maglie hanno uno sponsor dell'  Eurovita,gruppo assicurativo di Unicredit a sua volta sponsor della Roma ( due giornate di campionato tre rigori) e non fischia più nulla. Urge cambiare, Allan è sulle gambe, non ne ha più, entra Zielinsky, il Napoli cambia passo e marcia, il polaccone numero due mette verve in campo, mozzica e pressa, porta bene palla, riprendiamo coraggio e Callejon su respinta la mette dentro, 3-2 e la squadra di nuovo concentrata a fare bene. Da un'azione di contropiede condotta da Insigne  in un due contro uno, la mette al centro e Romagnoli degno di un gran portiere si tuffa con le mani evita il gol ma evita pure l'espulsione il perchè lo sa Valeri, ma la mette sui piedi di Callejon ed è 4-2. Cè stata anche un'altra espulsione per il Milan ma,espulso o non espulso, le 4 pallette se le prendevano lo stesso. 
Mancano due giorni alla fine del mercato, manca chi sostituirà Koulybali e Ghoulam quando faranno la coppa D'Africa, manca un portiere di riserva come ho scritto sopra, capire che si deve fare con questo benedetto Gabbiadini che, se ogni tanto si facesse una risata, capirebbe che qua da noi sta bene e sarà utile. Parlare con Insigne e fargli capire che fare bambinate come le sta facendo lui, del tipo non fare riscaldamento prepartita e a metà tempo e scappare giù negli spogliatoi a fine partita senza salutare, ci perde lui. E ultimo e non per ultimo : un fesso qualsiasi che metta a conoscenza dei tifosi di ciò che fa la società,usando i social, mezzo potentissimo che fa da tramite con i tifosi. E'vero che i social hanno dato parola anche a chi ha la testa per "spartere" (DIVIDERE) le orecchie, ma qualche notizia in più eviterebbero tanti casini. 
Francesco Ricciuto  

Spettacolo Mertens e Milik, diavolo rispedito all'inferno

E' arrivata la vittoria. Ma come sempre abbiamo assistito ad una partita al cardiopalma. Il Napoli ha l'abilità di complicarsi anche le partite già archiviate. Fortunatamente abbiamo un signore di nome Dries Mertens che è particolarmente in forma e sta dimostrando che può fare la differenza. Non lo scopriamo di certo oggi il folletto belga. Tant'è vero che, a suo tempo, ci mobilitammo per la petizione "Mertens non si tocca" quando giravano voci di un suo possibile trasferimento (per approfondire clicca qui). E' un valore aggiunto a questo Napoli e non è neanche ipotizzabile una sua cessione. Ne abbiamo bisogno come il pane. Lo dissi e lo ribadisco ancora. 

Tornando al Milan, Sarri era stato chiaro bisognava approcciare meglio la gara perchè non si poteva ripetere la partita contro il Pescara. E da questo punto di vista gli azzurri hanno fatto di certo meglio. Peccato poi che ci siamo fatti rimontare il doppio vantaggio (con Sarri espulso non si sa perchè)...insomma eravamo riusciti a buttare tutto alle ortiche. Poi, non per ripetermi per forza, ma Dries ha dato lezioni di calcio. Il 14 azzurro ha dato davvero spettacolo e per due volte Donnarumma si è superato negandogli il gol. Senza dimenticare l'altro bomber che è di poche parole e molti fatti. Mi riferisco al nuovo centravanti azzurro: Milik. Doppietta e quotazioni in crescita. Il suo acquisto è passato un po' in sordina perchè gli è capitato l'ingrato compito di dover sostituire il fuggiasco Higuain, In realtà io credo che non passerà molto tempo prima che ce lo faccia dimenticare. 

Si è già sentita l'ovazione del San Paolo per la prima doppietta del numero 99. Reti che hanno permesso al Napoli di chiudere il primo tempo sul 2-0. Milan che, a dirla tutta, i primissimi minuti di gioco non aveva sofferto più di tanto i partenopei. Poi quest'ultimi hanno iniziato a spingere sul serio ed è stata un'altra partita. 
Nel secondo tempo il blackout. Montella ha istruito i suoi negli spogliatoi. Suso e Niang sugli esterni sono diventati inarrestabili. E i rossoneri hanno rimontato lo svantaggio. Tutto da rifare per l'armata di Sarri che si è visto espellere tra i due gol milanisti. Ha provato anche a chiedere lumi al direttore di gara che però si è limitato a indicargli la via per uscire dal campo. Dalla tribuna istruisce il suo vice e rende il Napoli più offensivo togliendo uno stanco Allan ed inserendo Zielinski. Poco prima della mezz'ora ancora Mertens impegna Donnarumma e sulla respinta Callejon firma il nuovo vantaggio azzurro. Il San Paolo esplode e si prepara alla festa. Prima del triplice fischio è il centrale difensivo del Milan a spingere nella propria rete il pallone del definitivo 4-2. Un cross di Insigne, nemmeno impeccabile per dirla tutta, che il difensore tenta prima di fermare con le gambe poi col braccio. Tutto inutile, il pallone ha varcato la linea di porta. I rossoneri chiudono in nove per le espulsioni di Kucka e Niang.  

Le pagelle azzurre contro il Milan:
Reina 5.5, Hysaj 5, Albiol 5.5 (Chiriches sv), Koulibaly 5.5, Ghoulam 5.5, Hamsik 6, Jorginho 6, Allan 6 (Zielinski sv), Mertens 7.5 (Insigne sv), Milik 7.5, Callejon 7. All. Sarri 6.5.

di Giuliano Bara

venerdì 26 agosto 2016

Champions: il San Paolo è pronto ad urlare!

Non è andata male. Sulla carta. Il Napoli, pescato nel girone B di Champions, affronterà: 
Benfica, Dinamo Kiev e Besiktas. Se pensiamo al girone di ferro che capitò nel 2011 dove la sorte ci mise a confronto con Manchester City, Villareal e Bayern Monaco senza ombra di dubbio possiamo dire che è andata bene. Ma erano altri tempi, altre condizioni e comunque...gli azzurri andarono fuori per differenza reti e senza alcun demerito!

Questa volta almeno un po' d'esperienza ce la portiamo dietro. Il solito ruggito del San Paolo sarà l'arma in più a disposizione. Il resto lo faranno i calciatori. Con la loro voglia di vivere l'Europa che conta. Quella smania che si portano dentro da molto tempo ormai. E che ora è giunto il momento di mettere in campo. 

Gli impegni Champions per il Napoli saranno così organizzati:
martedì 13 settembre: Dinamo Kiev-Napoli 
mercoledì 28 settembre: Napoli-Benfica
mercoledì 19 ottobre: Napoli-Besiktas

martedì 1 novembre: Besiktas-Napoli
mercoledì 23 novembre: Napoli-Dinamo Kiev
martedì 6 dicembre: Benfica-Napoli.
Tutte le partite si giocheranno alle 20.45.

Un sorteggio, come detto, che sorride agli azzurri. Non bisogna però abbassare la guardia. Non abbiamo preso i club più titolati ma questo non significa che sarà una passeggiata. Si tratta pur sempre di squadre che meritano tutta l'attenzione e la considerazione del caso. Questa è pur sempre la Champions League non il trofeo Birra Moretti (con tutto il rispetto). 

Resto sempre perplesso quando ci si deve incontrare con squadre (cosiddette) minori. In qualsiasi competizione. Sono, a mio modesto avviso, le più pericolose. Quelle che partono contro pronostico, non hanno nulla da perdere, giocano senza troppe preoccupazioni...E poi succede che la "squadretta" rifila tre palloni allo "squadrone". Con questo non voglio dire che bisogna aver paura di Benfica, Dinamo o Besiktas. Tantomeno che noi siamo lo squadrone. Dico soltanto di scendere in campo con la giusta grinta e determinazione affrontandole nella stessa maniera in cui affronteremmo ( o magari affronteremo) il Barcellona. Giusto per vivere tranquilli una Champions che meritiamo e nella quale vogliamo dire la nostra. Alla faccia di chi è scappato dicendo che non siamo una squadra abbastanza forte per vincere. Passando senza alcuno scrupolo al peggior nemico
Ogni riferimento è puramente casuale. 

Forza Napoli...già si sente quella "musichetta" nell'aria...e poi quell'urlo...(clicca qui). 


di Giuliano Bara

lunedì 22 agosto 2016

Mertens evita il peggio alla prima di campionato

Un inizio decisamente fiacco. Contro il Pescara gli azzurri hanno lasciato decisamente a desiderare. E non tanto per la condizione fisica ancora tutta da ritrovare quanto piuttosto per l'approccio alla gara. Probabilmente la pecca più grande è stata proprio questa. Gli uomini di Sarri hanno sofferto, eccessivamente, il Pescara nel primo tempo. Dopo cinque minuti l'unidici di Oddo (che ha preparato benissimo la partita) è stato padrone assoluto del campo. Pressing asfissiante. Ripartenze veloci. Ottima capacità ad individuare e sfruttare al meglio le debolezze difensive azzurre. Insomma...chiudere la prima frazione di gioco sul 2-0 per i padroni di casa è stato un gioco da ragazzi.
Dall'altra parte c'era una squadra che in alcuni momenti ha ricordato molto quella vista nell'ultimo anno di Benitez a Napoli. Il peggiore. Circolazione di palla a centrocampo. Nessun movimento per creare spazi. Manovra lentissima e prevedibile. Reparti distanti chilometri l'uno dall'altro. Poche idee costruite male. Innumerevoli errori in fase d'appoggio al compagno e in disimpegno. Tant'è vero che il Pescara non ha faticato più di tanto a recuperare il pallone e metterlo due volte alle spalle di Reina. Come detto: due reti al passivo ma potevano essere di più.

Sarri visibilmente infuriato ha provato a scuotere la squadra negli spogliatoi. Ma dopo sette minuti dall'inizio del secondo tempo ha pensato bene di togliere un Insigne inguardabile e Gabbiadini servito poco e male (in una posizione che a mio avviso continua ad andargli stretta). Dentro Mertens e Milik. E la partita è cambiata radicalmente. Ormai abbiamo capito tutti quanto è devastante Dries quando entra a partita in corso. Lo è ancor di più quando inizia ad affiorare la stanchezza nella squadra avversaria. E' bastata la prima discesa seria di Mertens dalle parti di Bizzarri per far crollare tutte le certezze al Pescara. Solita corsa sfrenata lungo la fascia, dribbling verso il centro e pallone inesorabilmente nell'angolino opposto. I gol alla "Mertens" per intenderci. Un minuto dopo il 2 a 2, ancora firmato dal belga che si è limitato a spingere in rete un cross innocuo dalla fascia che i difensori abruzzesi non hanno saputo allontanare. Segno evidente di quanto la squadra allenata da Oddo non fosse poi così irresistibile come era apparsa nel primo tempo. 

Infine il giallo del rigore prima concesso e poi negato da Giacomelli. Un penalty evidente. L'entrata stile karate di Zuparic poteva costare davvero cara a Zielinski che da buona posizione si stava limitando a colpire di testa. Il direttore di gara ha immediatamente fischiato la massima punizione per il Napoli. I calciatori del Pescara hanno circondato l'arbitro di porta Rocchi che ha poi fatto cambiare idea a Giacomelli negando il penalty del possibile 2-3. Nulla da fare e primo "giallo" del campionato a sfavore del Napoli. Ma niente polemiche, pensiamo a sabato sera che ospiteremo al San Paolo il Milan di Montella. E ci auguriamo sarà tutt'altra partita.

Voti per la prima di campionato contro il Pescara:
Reina 6, Ghoulam 5, Koulibaly 5, Albiol 5, Hysaj 5, Hamsik 5.5 (Zielinski 6), Valdifiori 5, Allan 5.5, Insigne 5 (Mertens 7), Gabbiadini 5 (Milik 6), Callejon 6. All. Sarri 6.    

di Giuliano Bara

giovedì 11 agosto 2016

Insigne vuole un Napoli vincente...e pure na cos 'e sord

Ci risiamo. Come ogni estate spunta il problema rinnovo di Insigne. O meglio di adeguamento dello stipendio. Si perchè il problema è sempre quello: i soldi. I calciatori ne vogliono di più ed il presidente ne vuole spendere meno possibile. E per come stanno le cose al momento, difficile intravedere una soluzione che possa andare bene ad entrambe le parti. Lorenzo vuole essere protagonista in questa squadra. Ed il prestigio di un calciatore, ormai si misura in miliardi. Gira voce addirittura che il suo procuratore vorrebbe per il suo assistito lo stesso stipendio che De Laurentiis elargiva a Higuain. Fantascienza. Il presidente sta ancora festeggiando per aver depennato dal bilancio la voce più onerosa nella sezione dei costi fissi per la squadra. Figuriamoci se pensa anche solo lontanamente a reinserirla. E poi, con tutto il rispetto ma credo che una leggera differenza tra i due calciatori ci sia. Ma non è questo il punto. Sempre per voce dei suoi rappresentati, Insigne ha fatto sapere che è pronto a togliere il disturbo qualora non dovesse essere accontentato. I "cinguettii" nel web si sono fatti più insistenti negli ultimi giorni. E sebbene il calciatore non si sia ancora espresso direttamente, dobbiamo ritenere che lo staff che ne cura gli interessi personali abbia la piena fiducia di Lorenzo e pertanto abbia la facoltà di "cinguettare" al suo posto. Altrimenti ci sarebbe un problema di fondo.  

Club interessati a lui effettivamente ce ne sono. L'Inter pressa forte. Ma anche all'estero hanno puntato gli occhi sullo scugnizzo di Frattamaggiore. Inghilterra e in Francia in primis. Come andrà a finire lo scopriremo solo vivendo. La mia impressione è che il presidente alla fine incontrerà il procuratore, fisserà la cifra massima che intende spendere dopodichè come sempre sarà il calciatore ad avere l'onere di accettare (a malincuore) un irrisorio aumento di stipendio oppure passare per il solito mercenario che si è venduto al migliore offerente. Un film già visto. 

A volerla dire proprio tutta, io non ce l'ho nemmeno con Insigne. Non approvo queste pretese di adeguamento degli stipendi o degli ingaggi quando c'è ancora un contratto valido in corso d'opera, sia chiaro. E non mi va nemmeno a genio che il talento di un calciatore venga misurato in miliardi. Insigne vale molto più di qualsiasi ingaggio o stipendio miliardario. Mi preoccupa questo malcontento generale che serpeggia in casa Napoli dovuto ad un unico elemento che li accomuna tutti: la società che fatica a diventare vincente. O lo è solo di facciata. Higuain è scappato da Napoli (nel peggiore dei modi possibili, leggi qui), Koulibaly è sul piede di guerra, Gabbiadini attende di capire se la società intende puntare su di lui, poi c'è il caso Insigne...Ma in precedenza c'erano state già delle avvisaglie. Vedi Paolo Cannavaro o l'emblematico caso Zuniga per citarne solo alcuni a titolo esemplificativo. Insomma, si vive in un clima di insoddisfazione generale che di certo non aiuta a sentirsi parte in causa di un progetto che punterebbe a diventare grande


Non voglio ripetermi ma al momento questo fantomatico progetto vincente non c'è ancora. C'è solo troppa tensione. Come si può pensare di rifiutare le offerte di grandi club che puntano a vincere tutto, per restare dove non si viene considerati (non nella giusta maniera almeno). Dove non c'è coesione tra i giocatori e la società che dovrebbe rappresentarli. Dove c'è un malumore generale per rinnovi contrattuali, ingaggi, diritti di immagine e tutta la burocrazia che di frequente fa saltare le trattative con nuovi potenziali acquisti. 
Stiamo corteggiando Icardi da mesi. Gli abbiamo promesso mari e monti. Gli abbiamo concesso cose che invece a chi veste la maglia azzurra da anni non è dato avere. Stiamo pregando lui e la sua compagna/procuratrice di venire a Napoli...ma Icardi ha capito che non è Maradona?! 
Presidente ma non è che per caso il calciatore dell'Inter ci sta usando per farsi aumentare ingaggio e stipendio?! E già che ci siamo... abbiamo in rosa un Gabbiadini che (seppur con un ruolo diverso) è molto più forte di lui...e lo stiamo mortificando tenendolo in standby da un anno e mezzo ormai. Non sarebbe il caso di valutarne un possibile utilizzo, magari facendo la mezza punta alle spalle di Milik visto che anche il mister non ha che parole d'elogio per Manolo?!

Sono solo idee. Pensieri. Insigne è l'ultimo in ordine cronologico ad aver fatto emergere un malcontento che è forte all'interno dello spogliatoio azzurro. Si, i procuratori in molti casi hanno contribuito a rendere il calcio un business più che uno sport. E penso anche che eliminando queste figure le cose potrebbero andare molto meglio. Però io immagino che una Società che si rispetti debba sapere come comportarsi con loro ma prima ancora con i calciatori.  Se si arriva sempre e solo ai toni forti da "prendere o lasciare" si dimostra soltanto debolezza e questo colosso che si intenderebbe costruire per arrivare alla vetta del mondo in realtà si rivela solo un castello di carta che al primo soffio di vento va a terra. Basta il capriccio di un bambino che si lagna per far tremare le pareti, figuriamoci cosa succederebbe se arrivasse una bufera vera e propria.

di Giuliano Bara

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