Ennesimo attacco mediatico: "A Napoli scippi e rapine", i calciatori non vogliono venirci:NapoliMania

domenica 6 luglio 2014

Ennesimo attacco mediatico: "A Napoli scippi e rapine", i calciatori non vogliono venirci

Il binomio Napoli (città) e Napoli (calcio), ha un valore assoluto ed imprescindibile. Almeno nella maggior parte di noi napoletani. Poi ovviamente ci sono alcune (rare) eccezioni. L'assurdità sta nel dover leggere, nel 2014, notizie che parlano di completa diffidenza nei confronti della città di Napoli. L'esempio è presto fatto usando come riferimento l'ultimo articolo che, per fortuna in questo caso, denuncia una serie di affermazioni di persone che appartengono al mondo dello sport e del calcio.
Il giornalista de "Il Roma", Salvatore Caiazza, (leggi qui) da inizio al suo articolo in un modo decisamente eloquente: "Vuoi vedere che le rapine e i furti si fanno solo a Napoli? Vuoi vedere che Napoli è l’unica città dove rubano mentre altrove si vive come in paradiso? Va bene che quando accade qualcosa qui c’è una cassa di risonanza notevole, ma è assolutamente impensabile credere che i campioni stranieri non accettino le offerte di De Laurentiis e Benitez perché hanno paura di trasferirsi in una una piazza violenta e pericolosa." 
Questa ennesima violazione del cosiddetto diritto di immagine nei confronti della meravigliosa città partenopea, nasce dalle parole di Bernardo Brovarone, alias l'intermediario in Italia per Javier Mascherano, il quale sostiene di aver sentito che molti calciatori stranieri hanno rifiutato proposte di trasferimento a Napoli proprio per i rischi che si corrono e che hanno corso altri loro colleghi. Ovviamente, una notizia del genere associata alla città, rappresenta, nostro malgrado, il binomio opposto a quello descritto precedentemente, e che, al di là dei casi realmente verificatisi e comuni a tanti altri, ci è stato cucito addosso a mestiere da coloro che hanno, probabilmente, i giusti interessi perché ciò accada. E' assurdo come ai giorni d'oggi, si debba assistere a scene di degrado mediatico sempre e solo incentrate sulla città di Napoli, come se vivessimo ancora il fenomeno dell'Apartheid in Sud Africa. Queste parole non hanno lo scopo di giustificare o nascondere determinate realtà sociali che sono in assoluto il vero cancro dell'intera area partenopea, ma di certo non si distacca da ciò che si vive quotidianamente in altre città d'Italia. Non c'è alcuna fondatezza sulla definizione che quando ciò accade in altre città, non faccia notizia.
Sarà anche pura diffidenza, ma la sensazione è che l'intento sia proprio quello di far sì che la cassa di risonanza abbia il proprio epicentro esclusivamente sulla città di Napoli e non sulle altre, che contrariamente, rischierebbero di essere messe sullo stesso livello. Poverine....le piccole Svizzere! Altrimenti come sarebbero stati considerati i vari furti subiti da Vucinic (furto del Rolex per strada) e da Vidal (rapina in casa) a Torino. Oppure il furto d'auto alla moglie di Mexes a Roma, con dentro il figlio.  Peccato che nella meravigliosa e "chic" Parigi, città ad elevata concentrazione demografica multietnica, la signora Ibrahimovic, mentre girava tra le strade parigine, sia stata scippata di tutto ciò che aveva, dai soldi ai gioielli. E chissà come li avrà definiti, la tanto cara Yanina Screpante in Lavezzi, quando hanno scoperto che la loro casa francese era stata completamente svaligiata.  
Perché tutti questi esempi? Preferisco dare una doppia analisi, una più sociale e l'altra di natura sportiva. Nel primo caso, sottolineo e sottoscrivo quanto ho sempre affermato, ossia che c'è un vantaggio nel colpevolizzare sempre e solo Napoli, quasi come fosse l'unica città dove esiste delinquenza. Sottolineare, invece, i progressi che la magistratura sta facendo sui casi di rapine subiti dai calciatori napoletani, non serve, perché vorrebbe dire che tutto sommato qualcosa funziona. Da un punto di vista sportivo credo che l'attenzione debba essere concentrata maggiormente sulle speculazioni attuate dai vari procuratori in virtù dei paletti contrattuali che impone il Presidente ADL e che invece non convengono ai tanti. In quest'ottica, l'attuale linea di gestione sta permettendo al Napoli di essere considerata la Società di calcio esemplare in Italia, e tra le migliori in Europa, avendo una crescita esponenziale dimostrata che ha comunque attirato tanti campioni.
L'appello maggiore va alle autorità e alla Società, sperando che alzino decisamente la voce al fine di interrompere ciò che concorre alla mancata crescita della città, e a tutti i cittadini napoletani che hanno a cuore il bene della loro terra, con l'auspicio che si sentano forti stando uniti per migliorare e zittire chi vive dei nostri disagi.
                                          

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