Gli obiettivi europei non
sono stati raggiunti. Ora anima e corpo verso l'ingresso alla Champions
attraverso la porta principale. E l'aver perso contro la Fiorentina ieri, non deve far pensare che tutto ormai sia scritto. Bisogna provarci fino alla fine.
Che l'uscita dalle competizioni europee
abbia influito sullo stato d'animo dei calciatori del Napoli e della
Società tutta, non è certamente un mistero. Credo che ora sia arrivato il momento in cui si debbano vedere le capacità, ovviamente indiscusse,
dell'allenatore, nel tenere tutta la squadra (titolari e riserve)
pronta dal punto di vista psicologico. Quest'aspetto, allo
stato attuale, sarà di sicuro il valore aggiunto che permetterà a
tutti coloro che saranno chiamati in causa, di affrontare i propri
avversari senza timori reverenziali, e con la giusta concentrazione
per tutta la durata delle partite che disputeranno.
Quindi: fari
puntati verso il ruolo di vice Campioni d'Italia.
Secondo posto in
classifica, che è l'ingranaggio principale che avvia un meccanismo
molto più articolato, caratterizzato da tantissimi altri aspetti,
ognuno di essi necessariamente complementare agli altri. In primis il
principio cardine su cui è stata fondata la S.S.C. Napoli: regolarità finanziaria, sostenuta anche attraverso introiti
monetari sotto forma di diritti d'immagine e premi e bonus che, a
differenza degli scorsi anni, permette di gestire con
serenità e serietà i risultati di bilancio. Soprattutto questo
argomento sta tenendo banco nei salotti frequentati da esponenti
sportivi e
dell'informazione, nazionali ed esteri.
Non è
un mistero che il dictat che circola è: "Senza le
garanzie Champions è difficile accontentare Benitez". Questo si può e si
deve considerare come valido spunto di riflessione, facendo
attenzione a non cadere in affrettati giudizi dettati solo dal cuore
sanguigno e passionale di noi napoletani, nessuno escluso. Piacerebbe a tutti
noi un "Florentino Perez style" che compra Bale spendendo
cento milioni di euro. Ma in Italia chi è che lo fa? Tra l'altro,
squadre del calibro del Real Madrid, Barcellona, Bayer Monaco e così
via, hanno un appeal tale da bruciare subito una serie di step che
caratterizzano una trattativa.
La nostra forza, allo stato attuale, potrà essere la
qualificazione diretta in Champions, poichè è chiaro a tutti che,
al di là dei parametri imposti dal Presidente De Laurentiis,
calciatori di alto profilo, tipo Skertel, Vermaelen, Mascherano e
tanti altri, corteggiati da tempo dal Napoli, richiedano nelle
clausole non scritte, palcoscenici che contano. Allora
la mia riflessione fa qualche passo indietro: non sarebbe necessaria
una riorganizzazione societaria? Con l'arrivo di Benitez, il Presidente è stato spronato a
modificare alcuni atteggiamenti che meritavano per l'appunto una
maturazione, ma è anche venuta a mancare quella che dovrebbe essere
la figura carismatica del D.S., ruolo rivestito da Bigon. Voci di corridoio lo vedrebbero
corteggiato dal Milan. Perchè no!? Non metto in dubbio il lavoro fatto,
ma sono sempre stato affascinato dai risultati ottenuti da dirigenti come Pradè e Leonardi (quest'ultimo si è detto
disponibile da subito ad accettare eventuali proposte del Napoli,
definendole "Il coronamento di un sogno). Persone che
hanno saputo imporsi sul mercato e che di certo non avrebbero
permesso di bruciare giocatori/investimenti quali Edu Vargas e Duvan
Zapata, per citarne solo alcuni. E' l'insieme di fattori ben
concertati che portano i risultati desiderati".
di Luigi Vollero
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