Io c'ero. Ieri non si poteva mancare alla partita. Non si poteva non essere presenti al San Paolo e ringraziare questi ragazzi per una splendida annata dove, per un bel pò, abbiamo sognato di arrivare al traguardo finale sopra tutte le altre squadre. Non fa nulla, va benissimo il secondo posto, per adesso questa è la nostra forza forse più in là festeggeremo il tricolore. Lo so che quando si scrive non si dovrebbe fare riferimenti in prima persona, ma non essendo giornalista mi prendo questa confidenza e penso che il mio pensiero sia uguale a tutti quelli che ieri erano allo stadio. Ore 16:30 partenza in direzione di Fuorigrotta, in macchina escono fuori discorsi su quanti gol faremo e soprattutto quanti ne farà il Pipita, su chi rimane l'anno prossimo su chi verrà a giocare per noi e, per finire, ai rimpianti di partite buttate permettendo ai bianconeri di volare via. Arrivati a destinazione c'è il primo problema esagerato da risolvere, altro che entrata in Champions: il parcheggio: lo si deve trovare vicino alla tangenziale così al ritorno si fa presto a tornare a casa e soprattutto non deve costare tanto...era più facile che Higuain arrivasse a 40 gol che pagare poco, 10 euro in un noto parcheggio vicino al casello, non fa nulla, entriamo in Champions, si possono pagare. Poteva mai essere solo questo il problema? No:pioggia...ma no una pioggia che riesci a non subirla, lenta, copiosa e con vento che non sai come fare, non fa nulla pensiamo alla Champions. Cinque ore prima allo stadio: si spendono non solo soldi ma anche energie che puoi solo recuperare mangiando. Il primo acquisto è un panino "sasicce e friarielli" su questo non voglio discussione e sinceramente non m'interessa manco più la Champions. Alle 18 siamo dentro lo stadio, piove sempre, anello inferiore Curva B, il campo è vicino immaginiamo che ci divertiremo a vedere la partita...durante la stessa non capiremo mai dove era la palla e cosa stesse realmente succedendo, per via dei tabelloni pubblicitari che non ti fanno vedere il pallone. Sediolini che rasentono lo schifo,ma non fa nulla, per amore questo e altro ma in futuro caro Presidente faccia qualcosa, è vergognoso. Inizio a chiedere l'orario: "che ora è?...19:05". Passa un infinità di tempo: "che ora è?..19:10. Ansia, Troppa. Tanta. Inizio a combatterla usando l'unica arma che mi distrae dall'obiettivo finale: "ò panino sasicce e friariell", una bomba che catalizza tutte le mie attenzioni, chi non è napoletano non può capire. Finalmente salgono le squadre sul prato ed iniziano a fare riscaldamento, passa il tempo ed inizi a pensare e preoccuparti della partita.Ore 20:40, lettura delle formazioni, del Frosinone non mi ricordo nulla di chi gioca, sul tabellone passano annebbiati davanti agli occhi. Passano 5 minuti, 10 minuti il Napoli gioca, crea ma non segna, il copione di tutto un campionato, al 19 minuto arriva la notizia del vantaggio della Roma. La notizia gira veloce nello stadio, si avverte un pò di preoccupazione che si trasforma in paura di non farcela. Si deve aspettare il 41 minuto per liberarci ed esplodere nella gioia più sfrenata: Marek Hamsik sblocca il risultato, siamo di nuovo secondi. Manca qualcosa che tutti aspettiamo, che sogniamo di vivere e stavolta il destino non può girarci le spalle. Dal 7 minuto in poi e per venti minuti entriamo tutti nella storia di questa società e da Cicerone usiamo il simbolo di questa squadra : Gonzalo Higuain ! Segna il primo dei suoi tre gol, 2-0 per noi, non ci fa paura più nulla, pensiamo solo ed esclusivamente al record che il Pipita deve battere. Segna il secondo su una bella azione di Allan, record eguagliato ma non ci basta. L'apoteosi finale, l'emozione che ti fa piangere, che ti fa amare la maglia, che fa sì che il Napoli sia la nostra seconda pelle, quei momenti che abbiamo visto quasi sempre in tv e non riguardava noi. Mertens prende palla, chiede l'uno-due a Pipita...Pipita stoppa di petto, palla a mezza altezza, rovesciata e palla in rete. E' successo di fronte a me e non mi ricordo più dove stavo e cosa facevo, so che per qualche momento tutto era al rallentatore e in sottofondo c'era la musica di momenti di gloria. Forse posso racchiudere tutto in un unica parola Emozioni. Ti ritrovi abbracciato a persone che non avevi mai visto prima, provi sensazioni indescrivibili, saranno anche pochi attimi ma sembrano infiniti. Senti un unico coro " Higuain, Higuain, Higuain Higuain". Finisce la partita e nessuno va via, siamo rimasti non meno di altri 40 minuti allo stadio a rendere omaggio ai ragazzi. Aspettiamo che tutti i protagonisti scendano giu negli spogliatoi e solo dopo andiamo via. Usciamo con la rovesciata di Higuain negli occhi. Usciamo cantando il nostro coro.Usciamo sperando che l'anno prossimo festeggeremo qualcosa di più del secondo posto.Usciamo dicendo:"uanem e che burdell ca ce sta e quann turnamm a casa ?"
Francesco Ricciuto