10 anni di Napoli per De Laurentiis:NapoliMania

venerdì 5 settembre 2014

10 anni di Napoli per De Laurentiis

Settembre 2004-Settembre 2014. De Laurentiis festeggia, o almeno prova a festeggiare, i 10 anni che lo hanno legato al Napoli. Tutto iniziò in un campetto a Paestum, come mister c'era Gianpiero Ventura. Di tasca propria comprò i palloni e le casacche per quei pochi giocatori presenti. Montervino e Montesanto erano tra questi ad esempio. Proprio quest'ultimo, per iniziare subito l'allenamento, tirò fuori dal portabagagli della sua auto un pallone. Sembra una trama di un film dove gli inizi sono tutti difficili e nessuno ci crede per poi rilevarsi una bella favola. Il Direttore sportivo era PierPaolo Marino. In meno di due mesi girò tutta l'Italia per "raccattare" giocatori che accettassero il progetto Napoli, seppur in Serie C. Il campionato era iniziato già, fu fatta una deroga al Napoli Soccer, questa la denominazione dell'allora società azzurra, per permettergli di costruire la propria rosa. Fu permesso però di prendere solo giocatori svincolati. Arrivarono Ignoffo, Berrettoni, Scarlato, Varricchio, Abate

La prima partita fu al San Paolo: 40.000 persone e record per la serie C. A  noi presenti faceva uno strano e triste effetto vedere lo stadio di Maradona senza cartelloni pubblicitari. Le maglie dei giocatori senza nome, eravamo abituati a ben altro. Giocammo con il Cittadella che andò subito in vantaggio, poi il Napoli rimontò fino al  3-1 ma la condizione fisica dei nostri era assai deficitaria. Il risultato finale fu 3-3. A gennaio l'esonero di mister Ventura con Edy Reja, amato ancora oggi dalla piazza partenopea. La prima promessa di De Laurentiis fu: "porterò il Napoli in serie A nei primi 5 anni". Si costruì un Napoli che fu capace di dominare la Serie C e salire l'anno dopo in serie B. Qui  arrivò secondo alle spalle della Juve. Sì, sempre la nostra odiata/amata nemica. La promessa fu mantenuta. Arrivò quindi il tempo di programmare un Napoli che non avesse difficoltà in Serie A, ed ecco la seconda parola data dal numero uno azzurro: "Datemi cinque anni e porterò il Napoli in Europa". Detto fatto. Subito intertoto per la Coppa Uefa, la vittoria in Coppa Italia contro la Juve. Il rapporto con Reja era di odio e amore, celebre la frase "Non ti metto le mani addosso perchè sei un vecchio" dopo un Napoli-Lazio finito male per gli azzurri. Arrivò Mazzarri, insieme a lui Lavezzi e Hamsik. Il Napoli arrivò al quinto posto. Poi secondo con l'entrata in Champions League. Le notti magiche in Europa contro squadre di primo livello ammirate solo in tv. 

Lavezzi inizia a subire il fascino delle sirene straniere e l'ironia pungente di De Laurentiis non manca di sottolineare il disuappunto in tal senso. "Lavezzi in Inghilterra? Ci vada ma sappia che lì le donne non fanno nemmeno il bidet". Dichiarazione del Patron azzurro che in qualche modo non voleva perdere l'asso argentino. Il pocho alla fine decide di trasferirsi a Parigi. A Napoli c'è Cavani. L'attaccante segna 104 gol in tre anni con la maglia azzurra, il Napoli si toglie tante soddisfazioni. Altra vittoria in Coppa Italia e se la gioca alla pari contro le prime della classe. Come sempre nelle migliori storie d'amore però c'è un inizio ed una fine. Anche l'uruguaiano raggiunge il Pocho a Parigi. Arrivano Benitez, Higuain, Callejon e Mertens. Gli azzurri hanno la sfortuna di avere in campionato la Juve e la Roma che vanno a mille e in Champions pur totalizzando 12 punti vengono eliminati per differenza reti. De Laurentiis, come Nostra Signora di Fatima, fa la terza promessa: lo scudetto! Stavolta non è stata data nessuna scadenza. Per adesso, le prime promesse le ha mantenute, ci auguriamo che anche la terza si avveri...non vorremmo aspettare il sequel "i miei primi 20 anni di Napoli". 

Francesco Ricciuto

1 commento:

  1. bell'articolo! Gran bei ricordi di un recente passato,con la speranza di un futuro vincente!! :)
    Forza Napoli Sempre!!!

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