Olanda-Argentina: 4-2 (d.c.r.).
Continua il sogno dell’Argentina. In
finale per la quinta volta nella sua storia. Due vittorie proprio contro la
storica rivale Germania. Immensa la felicità del popolo sudamericano. Disputare la finale in casa dei nemici brasiliani, cantare, esultare al Maracanà li ripaga di qualsiasi altra
amarezza. La partita è stata brutta, bloccata al centro del
campo. Le due squadre hanno avuto paura di sbagliare. Di perdere. Entrambe hanno cercato la vittoria affidandosi ai leader. Da una parte Messi, Higuain e Lavezzi
e dall’altra Robben e Van Persie. L’argentino "napoletano", Higuain (voto
7), ha giocato da attaccante puro. Ha creato spazi, portato fuori i difensori
dall’area per dare spazio alle scorribande dei suoi compagni. Tante
volte, palla al piede, ha cercato di sfondare il bunker olandese. Ci si aspettava qualche altra magia da
parte di Van Gaal, qualche altro "coniglio dal cappello" per vincere la
partita. Invece l’Olanda è rimasta chiusa in difesa con ben cinque uomini
in linea che all’occasione diventavano anche sei. Robben troppo isolato in
attacco, Sneijder e Van Persie non hanno mai visto la porta. Nessun pericolo per l'inoperoso Romero. Così come a campi invertiti. Il solo tiro di tutto il primo tempo è stato di
Messi su punizione. Forte ma centrale. Il numero uno olandese ha bloccato senza
problemi.
Nel secondo tempo la
musica non cambia. Si capisce che le due squadre stanno in campo in attesa che
i loro fuoriclasse inventino qualcosa. Per il resto gestiscono la
partita con la premura di non commettere errori. Ne viene fuori una partita noiosa. Dopo aver assistito al
"cappotto" brasiliano del giorno prima, si resta un po' interdetti guardando lo spettacolo indegno offerto dalle due antagoniste. Lavezzi e Higuan si dannano l’anima. Il
primo sulla fascia semina il panico, ritorna in
difesa, copre, raddoppia. Il secondo se la deve vedere da solo contro tutta
la difesa orange. E se la cava bene ma il dispendio di energie è
elevato. Mancano i guizzi di Di Maria, infortunato. Forse l’unico capace di mettere qualche palla in più al centro per el Pipita o Messi. Non succede nulla per tutta la seconda frazione di gioco. Si
ascoltano solo i cori beffardi dei tifosi argentini "sieeeetttttte
sietttttttee" riferendosi, chiaramente, alla goleada beccata dai brasiliani.
Al 90' l’unica vera azione per
l’Olanda che fa tremare l’Argentina. Sneijder trova completamente solo in
area avversaria Robben. Soltanto il prodigioso intervento di Mascherano evita
all’ultimo momento il tiro dell’olandese con Romero già battuto.
Si va ai supplementari. La musica non
cambia. Nessuno dei due team vuole rischiare. C'è ancora tanta "melina" a centrocampo e nulla più. Il
popolo argentino invoca Messi. La pulce prova a cambiare le sorti
della partita: mette due palloni buoni per i suoi compagni ma il
risultato è sempre lo stesso, le difese hanno la meglio sugli attaccanti. Si va ai calci di rigore. Stavolta Van Gaal non può, o non vuole, sostituire
il portiere. Nessuna strategia. Le magie le compie Romero invece. Para il primo
rigore, ne para altri due e annienta la stima degli olandesi. Giusto per rinfrescarci la memoria ricordiamo che Romero fu messo fuori
squadra da Ranieri ed è stato il portiere della Sampdoria con
alterni risultati. Il Mondiale regala anche queste favole. Domenica finale allo stadio Maracanà, sarà di nuovo
Germania-Argentina. Riusciranno i sudamericani a prendersi la rivincita di Italia 90'?
di Francesco Ricciuto
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