Brasile–Germania 1-7
(11' Muller, 23' Klose, 24' e 26' Kross, 29' Khedira, 69' e 79' Schurrle, 90' Oscar).
Il calcio è un qualcosa che più irrazionale non c’è. Chi avrebbe pronosticato una partita del
genere? Due superpotenze che si sfidano in una semifinale di
mondiale, a casa di una delle due tra l'altro. E viene fuori un risultato tennistico senza precedenti in una competizione Mondiale. Brasiliani annientati in 29 minuti di
gioco. Cinque gol e nessuna reazione, anzi,
più passava il tempo più il risultato poteva cambiare in favore dei
tedeschi. Ok, i sudamericani non avevano Thiago Silva e
Neymar ma con la Germania vista ieri sarebbe cambiato poco. Chi ha seguito la
nazionale verdeoro sa che è arrivata in semifinale grazie ad
aiutini arbitrali, grazie a qualche giocata di Neymar e grazie anche
alle squadre che ha incontrato nel suo cammino. Squadre che potevano dare qualche
difficoltà ma nel complesso mediocri. La Germania invece è apparsa
compatta, gioca a memoria, i giocatori si trovano ad occhi
chiusi. Ecco, sembra una squadra di club che gioca da sempre insieme e
non una nazionale che si è ritrovata 20 giorni fa.
La stampa brasiliana ci va giù duro
con i propri giocatori. Accusa la Federazione di aver snaturato il
concetto del giocatore brasiliano, cioè: prima dal Brasile andavano
via i giocatori verso l’Europa o altri continenti non prima che
avessero 25-26 anni, avendo avuto tutto il tempo di maturare
e rimanere ancorati al calcio brasiliano, fatto di tocchi e finezze, giocate ad effetto che mandano in crisi qualsiasi difesa. Invece negli ultimi
anni gli atleti vanno via a 16-17, massimo 18 anni. Perdono immediatamente la
mentalità brasiliana, acquistando quella in cui giocano e non sono
utili allo scopo. Il Brasile di ieri sera e di tutto il
mondiale, è con ogni probabilità la squadra più scarsa vista negli ultimi 60
anni. Senza attaccanti, Fred è inguardabile. Se si pensa che quella
maglia l'hanno indossata: Pelè, Zico, Ronaldo, Romario…giocatori veri! La
difesa si è notata più per i pianti dei propri capi carismatici che
per la qualità dimostrata. Basti pensare che l'ammonizione di Thiago Silva
era evitabilissima, soprattutto in prospettiva semifinale.
La Germania dal canto suo ha sì
cambiato il modo di giocare, ma l'ha fatto in maniera graduale col passare degli
anni. I giocatori controllano sempre il pallone, sono presenti
nell’azione, non buttano mai via la palla. Ed hanno un gioco lineare, semplice. Ma concreto. Ieri sbucavano da ogni parte. Dalle fasce per poi convergere al centro dove i centrocampisti si facevano trovare pronti nei "buchi" lasciati dai difensori brasiliani. Parliamoci chiaro: ieri se non c’era
le Germania, non sarebbe venuto fuori il risultato di
7-1 ma il Brasile avrebbe perso lo stesso, con o senza Neymar. Alla goleada di ieri ha preso parte anche Miroslav
Klose che è entrato così nella storia dei Mondiali. Sedici gol realizzati superando di un gol il brasiliano Ronaldo. E sempe
la Germania ha stabilito il nuovo record di reti segnati in tutti i
mondiali: 225.
Stasera l’altra semifinale: Argentina–Olanda, ore 22:00. Messi e compagni saranno determinatissimi a conquistare la finale tanto più che ad attenderli non c'è il nemico storico, per l'occasione anche padrone di casa. Certo la Germania vista ieri metterebbe paura a chiunque ma l'Argentina ha armi per giocarsela alla pari...anzi, forse ha anche qualcosa in più. Bisognerà vedere se riusciranno a sfruttarle tutte. Intanto c'è da battere l'Olanda che con un Robben in forma strepitosa cercherà di non fare soltanto un'apparizione in questo Mondiale. Messi da una parte e l'olandese dall'altra...lo spettacolo non dovrebbe mancare, speriamo di non dover guardare l'anti-calcio andato di scena ieri sera.
di Francesco Ricciuto
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