Metamorfosi "kafkiana" nella mediana del Napoli: ecco cosa è cambiato da Mazzarri a Benitez:NapoliMania

martedì 8 aprile 2014

Metamorfosi "kafkiana" nella mediana del Napoli: ecco cosa è cambiato da Mazzarri a Benitez

Centrocampo croce e delizia del Napoli. Successo o sconfitta molto spesso dipendono proprio da questo reparto che, di fatto, è l'ago della bilancia. Facciamo un passo indietro di un anno. Un particolare, non di poco conto, diede al Napoli la spinta giusta per partire in quarta e assicurarsi il secondo posto in campionato alle spalle della Juventus.

Mazzarri dopo il pareggio interno contro i bianconeri (1-1) del 1 marzo 2013 e la sconfitta successiva in trasferta contro il Chievo, rivoluzionò il centrocampo. Mise in panchina Inler e diede pieni poteri a Bherami e Dzemaili nel difendere la metà campo e proporre ripartenze con l’aiuto di Hamsik. Da questa rivoluzione il Napoli ottenne 8 vittorie, 1 pareggio ed 1 sconfitta. Il gioco per il tecnico livornese diventò più fluido. Hamisk riceveva vantaggi enormi, visto il lavoro alle sue spalle dei due citati sopra e l’unico pensiero che aveva era se andare in porta lui o servire Cavani o Maggio per un cross. 

Lavoro che si è visto bene anche all’inizio di questa stagione. Hamsik segnava a ripetizione, Callejon una mina vagante, Bherami la solita diga a centrocampo ed Inler che doveva fare giusto il compitino di dettare l’ultimo passaggio ed incontrare poche volte il centrocampista di turno avversario. Tutto è durato 7-8 giornate, poi Benitez, con una mentalità molto europea ed offensiva, ha iniziato la sua opera di stravolgimento partendo proprio dal centrocampo. Hamsik spostato venti metri più avanti vicino ad Higuain. Il tecnico è convinto che lo slovacco così può aiutare sia l’argentino in fase realizzativa, che se stesso, vedendo di più la porta. Così però non è. O almeno così non è stato finora.

Hamisk, da quando gioca in quella posizione, la porta non l'ha vista più. Trova molte difficoltà a inserirsi in meno di 15 metri di spazio. Non è stato di aiuto ad Higuain e come se non bastasse, la sfortuna ci ha messo lo zampino tenendolo lontano dal campo per quasi due mesi. Il centrocampista slovacco, ce lo ricordiamo bene, diventa devastante quando parte dai 30-40 metri con la sua progressione micidiale. Sa tagliare in due difesa e centrocampo avversario, usa benissimo sia il piede destro che quello sinistro e sa vedere la porta in modo naturale.

Inler, non me ne voglia, ma più di tanto non “mette il piede”. Fermo a centrocampo nell'attesa di smistare palloni (frequentemente imprecisi) è poco illuminante per i compagni. Il sospetto è che il richiamo dei Mondiali in Brasile con la sua Svizzera si fa sempre più forte…se riguardiamo l’azione del gol del Parma, notiamo che parte proprio da centrocampo, Inler e Jorginho si non hanno seguito gli avversari e per gli emiliani si è aperta un’autostrada sulle fasce ed a centrocampo.

Jorginho è arrivato a Napoli con l’estro del brasiliano, dai piedi vellutati e tocco smarcante….stiamo assistendo alla metamorfosi di un giocatore alle Gabriele Oriali in forma moderna. Si danna l’anima per recuperare palloni, spende energie per fare anche il lavoro dello svizzero…ma poi il fiato per andare avanti dove lo prende?

Bherami relegato in panchina è uno schiaffo alla miseria. Un mastino vecchia maniera, uno che non molla mai a costo di farsi cacciare fuori dall’ arbitro, insomma non si tira mai indietro. E noi lo teniamo in panchina costringendo altri calciatori a fare quello che non è nelle loro corde e che, invece, sarebbe un gioco da ragazzi per Valon.

Benitez farebbe bene ad essere più italiano e meno europeo nel calcio, almeno con questa rosa. E'  brutto fare confronti con il passato ma fino a questo punto il Napoli attuale rispetto a quello dell’anno scorso ha un solo punto in più ed è terzo in classifica. E' pur vero che la Roma sta facendo magie…ma 18 punti persi contro chi non ha nulla a che vedere con l’alta classifica fanno male considerando che adesso lo svantaggio con i capitolini è di 12 punti. E' vero anche che c’è sempre una Coppa Italia da vincere….ma stando ai proclami di inizio stagione sembra davvero pochino. 

di Francesco Ricciuto

Nessun commento:

Posta un commento

Post più popolari