Gli esami non finiscono mai:NapoliMania

domenica 2 ottobre 2016

Gli esami non finiscono mai


Petagna, Masiello, D'Alessandro, Tonoi, Berisha, Caldara, Gagliardini... l'Atalanta !! Non parliamo del Real Madrid o Benfica, ma una squadra di corridori, mazzolatori, con tanta voglia di farsi vedere e farsi conoscere,con evidenti mancanze tecniche e di spessore calcistico, rispetto agli azzurri, ma con tanta voglia di far bene in campo.
 Ma tant'è, 
Atalanta 1 Napoli 0. Ennesimo esame rinviato o mancato, decidete voi, anzi ennesimo esame sbagliato e non fallito, i fallimenti sono altro; gli sbagli appartengono all'essere umano e possono capitare in ogni momento. Il problema nostro è che, nel momento di consolidare, raggiungere o superare chi ci precede, capita di trovare l'avversario di turno agguerrito o l'arbitro che non fischia giusto o che gli azzurri stessi vadano in confusione. Un dato di fatto sono i  5 punti conquistati su 12 a disposizione in trasferta, pochi veramente pochi, visto che la prima in classifica anche quando gioca male porta a casa i 3 punti. 
Il Napoli quando trova un avversario che lo pressa a tutto campo, quando viene affrontato uno contro uno, non sviluppa il suo gioco, non è brillante, commette errori che solo dopo 5 - 6 partite di seguito li sommiamo.
 65 palloni persi, 11 tiri di cui 8 fuori lo specchio della porta. Per stessa ammissione di Sarri ai microfoni Sky , alla domanda:"perchè ad un certo punto il Napoli giocava con un 4-4-2 e addirittura un 4-2-4" ha dato una risposta secca e sincera " la mossa della disperazione". 
Conosciamo il Mister, niente è dovuto al caso o al fato, lui studia tutto nei minimi particolari, si sarà accorto che la squadra era spenta ed ha tentato con Gabbiadini, Milik, Insigne, Callejon più Hamsik, Zielinsky e Giaccherini dietro alle punte, di trovare almeno il gol del pareggio. Niente, torniamo a casa un pò delusi e amareggiati, perchè chi non ammette che gli girano le palle dopo una sconfitta non è un tifoso vero, la fede non si discute mai, ma ammettere di essere scocciati, e incazzarsi per una sconfitta ci sta tutto.
Parlare dopo è sempre facile ma, se invece di cambiare modulo, rimanevi con il 4-3-3 mettendo tutti i nuovi dentro più qualche senatore, e/o  perdevi e/o vincevi e/o pareggiavi,  tastavi in qualche modo di che pasta erano fatti. Chi lo saprà mai? Nessuno. E sempre parlando con i se con i ma, l'impressione che il Napoli trasmette in campo è che già sanno che faranno gol,la squadra sa di andare in porta quando vuole, che può far male in qualsiasi momento, non dico rilassati ma un pò troppo tranquilli, quando poi si accorgono che non riescono a fare gol perdono la lucidità e la trama di gioco che abbiamo ammirato nelle vittorie schiaccianti come contro il Benfica. A giocare contro le "grandi" le motivazioni arrivano da sole, non c'è bisogno del mister che ti incita o del pubblico che ti spinge, il problema si pone quando giochiamo contro le cosidette "piccole",quando dobbiamo cacciare gli attributi e giocare come se di fronte avessimo la migliore squadra d'Italia. Negli anni passati abbiamo sciupato un vantaggio in classifica con squadre di terza fascia, quest'anno già Pescara, Genoa e Atalanta ci hanno lasciati al palo e a fine anno sono questi i punti che ci faranno rammaricare, anzi bestemmiare per una vittoria finale della stagione. Sì rigori non dati, arbitri presunti collusi, tu intanto vinci e fai in modo di vincere sul campo poi vediamo o scriviamo il totale dei punti.
Ci sta la sosta per la nazionale, non so quanto sia a nostro favore visto che 14 azzurri andranno con le loro nazionali, ma farà in modo di  non creare  polemiche su polemiche da parte di tutti, riprenderemo con la Roma, non è una piccola, non ci stanno simpatici, ci stanno dietro, sulla carta vedremo una bella partita da parte dei nostri beniamini, si vincerà perchè ..si vincerà e a fine partita ti chiedi come si chiama l'attaccante dell'Atalanta che ci ha fatto gol e castigato o dei ragazzini del 1994 in campo, perchè Berisha contro di noi diventa Yashin e se Gasperini si è tolto quel sorriso del ca...so dal viso. 
Niente è compromesso, niente è perso, sotto a lavorare, ad impegnarsi per trovare il massimo in campo, per non doversi più rammaricare, per non dover più fare i conti con quello che poteva essere e non lo è. Sarri saprà cosa fare, saprà cosa non far succedere più, saprà che noi, nel bene e nel male, abbiamo sempre l'amore per la squadra ma vorremmo anche vincere, vincere non solo in via del tutto eccezionale ma iniziare a vincere in modo continuo. 
Francesco Ricciuto 

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