Fino a quando non avremo prove schiaccianti come nel 2006, possiamo solo supporre, immaginare, criticare, provare ad accusare che chi ci precede in classifica abbia favori o presunti tali. Capita sempre a loro? Vero, ma è pur vero che loro hanno una mentalità vincente che noi non abbiamo ancora, stanno sempre ai vertici a lottare per lo scudetto, forse arriverà il quinto consecutivo, ma loro stanno sempre lassù e ci stanno perchè hanno progetti, perchè fanno delle vittorie un fatto normale mentre per noi è ancora nella modalità "Eccezionale". Oggi ad Udine dopo i primi minuti si è capito subito che non era la giornata giusta,ma la giornata che speri finisca presto, iniziando dal primo rigore, non abbiamo mai visto Koulibaly fare un fallo così stupido in area. Abbiamo pareggiato con il Pipita (vero uomo squadra) ed è ritornata la speranza che tutto si riaggiustasse come siamo abituati a vedere fare il nostro Napoli. Invece no: sempre peggio, secondo rigore, secondo fallo stupido ma, questa volta Gabriel para e si riaccende di nuovo la fiammella della speranza che da un momento all'altro gli azzurri si rimettano sulla retta via...invece è la fine. Stendiamo un velo pietoso sul raddoppio friuliano. Squadra senza testa nè coda, gioco sulle ali inesistente, Insigne che si preoccupa solo di stesso mai una giocata vera per i compagni o per la squadra, lo sappiamo e lo scugnizzo sarà sempre croce e delizia nostra. Marek Hamsik è l'oggetto non identificato da più di 1 mese, non si capisce a cosa serve, è il maestro degli inserimenti...non se hanno tracce. Callejon l'unico che non dovrebbe mai uscire dal campo, il suo lavoro oscuro è prezioso ma è sempre il primo a lasciare lo stesso. In mezzo al campo Jorginho e Allan stanno pagando più di tutti questo momento non buono. Altre partite le abbiamo vinte è vero, ma le abbiamo vinte non dominando ma sempre soffrendo, sempre rincorrendo e sempre in affanno e sempre grazie a quell'uomo là davanti con il numero 9 che butta tutto dentro. Oggi la reazione del Pipita è stata esagerata, oltre le righe, non condanno il suo gesto, era fuori di testa, fuori di se, e non per l'espulsione, sono sicuro che è stato il primo a capire che la partita era persa, che la Juve si allontana e che i suoi compagni di squadra non avevano nessuna reazione. Il mio timore è che la squalifica andrà ben oltre le due giornate, ne saranno di più e buttare via un anno fantastico, vicinissimo ad un record di marcature è un vero peccato. Si poteva fare qualcosa? Forse, adesso è tardi mancano 7 giornate e siamo a meno 6 dal primo posto, anzi siamo a più quattro dal terzo posto. Poteva riposare di più? Forse, ma chi allenatore avrebbe avuto il coraggio di fermarlo? Si poteva utilizzare meglio la panchina visto che a Gennaio non è arrivato nessuno? Forse, Gabbiadini, Mertens, Strinic, Chiriches, El Kaddoury sarebbero titolari in qualsiasi altra squadra, adesso è tardi per recriminare. Adesso è tardi per inserirli e aspettare che facciano bene. Ripeto in questo momento inviterei Sarri e company a stringersi uno con l'altro, non fare più dichiarazioni del tipo" i palloni, il campo, giochiamo prima o dopo, il fatturato etc etc" perchè fino a quando non l'abbiamo fatto siamo stati la migliore squadra del campionato, come appena siamo entrati in questo vortice, siamo stati risucchiati in un campo dove non abbiamo la forza necessaria per combattere, a differenza di chi ci sguazza ed abituato a negare sempre l'evidenza. Non dobbiamo cadere nel tranello di testate giornalistiche e canali privati che accendono il fuoco...ci scotteremo sempre. Siamo umili come fino a due mesi fa, avevamo tutto alla portata: dal campionato alla coppa europea a quella nazionale, due traguardi li abbiamo persi per strada, un'obiettivo lo stiamo conquistando domenica dopo domenica e non certo con espulsioni del mister o dei giocatori che riusciremo ad andare avanti, ma con l'unione del gruppo e silenzio. Sopratutto l'ultimo..il silenzio:testa bassa e lavorare, le chiacchere stanno a zero! Nello sport vince chi è più forte al di là di tutto, sopra di tutto e di tutti.
Francesco Ricciuto
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