Dominare una partita per poi gettarla alle ortiche in appena due minuti. Questa la breve sintesi di Napoli-Sampdoria. Un primo tempo a senso unico. La formazione di Zenga, ieri sera, non ha toccato palla per 45'. Si è visto il gioco di Sarri, soprattutto in difesa con il famoso elastico. Reparti stretti e squadra alta pronta a colpire con l'artiglieria pesante in attacco. Higuain, forse nemmeno al 50% della condizione ha toccato 2 palloni: due gol. Callejon a suo agio anche in posizione di centravanti grazie ai suoi micidiali tagli dalla fascia verso il centro. Insigne molto, troppo, egoista come trequartista è riuscito comunque a servire un assist al bacio per il Pipita. Dovrebbe solo "innamorarsi" meno della palla e dei suoi ormai famosi "tiri a giro" che sovente finiscono per colpire i fotografi a bordo campo.
Anche il centrocampo ha giocato decentemente. Hamsik, ieri meno in evidenza rispetto all'esordio contro il Sassuolo, sembra finalmente ritrovare la posizione (o almeno una delle posizioni) a lui più congeniali. Sulla destra Allan, anche lui lontano dalla forma migliore, è stato autore di una verticalizzazione per il raddoppio di Higuain da applausi. Poi tanto impegno ma ancora poca lucidità dovuta alla preparazione atletica probabilmente. Infine Valdifiori. Il "Fellini" del Napoli come lo ha definito Alvino nella sua telecronaca finora ha prodotto solo cortometraggi e nemmeno di grandissima qualità. Avrà bisogno di tempo anche lui, come Sarri, può darsi...la domanda è: i tifosi del Napoli avranno la pazienza di aspettarlo? A giudicare dalle bordate di fischi a fine partita dei circa 20.000 spettatori presenti (praticamente San Paolo deserto), si direbbe di no. Certo i fischi non erano diretti a Valdifiori nello specifico, e forse nemmeno a Sarri, quanto piuttosto al presidente del Napoli. Fatto sta che la campagna abbonamenti irrisoria e il pochissimo pubblico presente dovrebbe essere un chiaro segnale. Peccato però che De Laurentiis ha già detto la sua sull'accaduto rispondendo seccato che "non si risolvono tutti i problemi con il calciomercato". Anzi, è stato fin troppo bravo a non vendere i top player visto che gli sono arrivate proposte allettanti per quasi tutti gli attaccanti del Napoli.
Infine la difesa, sempre nel primo tempo, non ha sofferto più di tanto. L'elastico si è intravisto, i quattro si muovevano all'unisono avanzando ed arretrando. Gli esterni, in fase d'attacco, si sganciavano e supportavano la manovra creando una "L" pronti poi a ritornare allineati in fase di non possesso. Certo il meccanismo di Sarri è ancora tutto da assimilare ma almeno, per metà partita s'è visto. Poi la ripresa. Ancora dieci minuti di solo Napoli in campo, prima del delirio assoluto firmato Albiol.
Dal 10' del secondo tempo e fino alla fine della partita in campo c'è stato un altro Napoli. Due minuti di pura follia sono costati due gol e la paralisi totale del gioco partenopeo. Anche questo è un aspetto che ricorda molto l'era Benitez appena conclusasi. Albiol e Maggio sulla destra soffrono Eder che fino a quel momento non si è mai visto in campo. Improvvisamente i due (sempre loro due) non lo tengono più. Dall'altra parte anche Muriel inizia a far paura. Ma in realtà basta che i blucerchiati mettono piede nell'area di rigore azzurra per mandare in tilt i difensori del Napoli. Eder semina il panico, serve Fernando in area di rigore ed Albiol lo falcia senza capire nemmeno dove si trovi il pallone. Rigore: Reina non ci arriva per un pelo e Sampdoria che accorcia le distanze. E' il minuto 12. La follia è appena cominciata. Il gol esalta gli ospiti e tanto per non cambiare spezza le gambe ai partenopei che vengono nuovamente risucchiati nel vortice del terrore. Quella paura di prendere gol, di non riuscire a gestire la partita. Di perderla. Così come successo contro il Sassuolo e così come succedeva in precedenza con Benitez. Tempo di mettere palla a centro ed Eder inizia il suo show. Salta due volte Albiol mettendolo letteralmente a sedere. Approfitta del buco lasciato da Maggio sulla destra, finito chissà dove. Si presenta davanti a Reina e lo beffa sul palo lontano. Due pari e partita buttata al vento. E' appena il minuto 13' del secondo tempo. Ma la partita del Napoli, di fatto, è finita. Una timida, timidissima reazione, porta a qualche conclusione di Insigne sul fondo. Ampiamente sul fondo. Un possesso palla che raramente si trasforma in occasioni da gol. Al contrario l'undici di Zenga in contropiede sfiora il colpaccio in un paio di occasioni. Strepitoso Reina proprio nel finale che tocca il pallone quanto basta per farlo finire sulla traversa e poi sul fondo facendo disperare Muriel.
Dopo i tre minuti di recupero c'è tempo solo per le bordate di fischi dei pochi presenti al San Paolo. Per l'aperta contestazione nei confronti del presidente con tanto di striscione. E tanta rabbia. Ed è solo la seconda giornata di campionato.
di Giuliano Bara