Alle 12:00 di oggi è stata presentata la seconda maglia del Napoli, che poi doveva essere la terza, per poi decidere che la si userà in trasferta ed infine la indosseranno domenica prossima in casa contro il Chievo Verona. A Napoli ci piacciono queste cose, della serie "meno capimm meglio è". Formato polo-jeans, con il colletto e bottoncini di antica memoria musicale riguardante il famoso film di Nino D'angelo "nu jeans e na maglietta". Capisco lo sponsor, soldi, visibilità e quant'altro ma a Napoli nello stadio San Paolo, De Laurentiis deve capire che la maglia deve essere azzurra e di nessun altro colore. Vi ricordate la maglia gialla l'anno scorso? Nun se poteva guardà! Il patron azzurro evidentemente è più attaccato alle entrate economiche dei prodotti che ai colori azzurri. Anche di questo proveremo a farcene una ragione, ma prima o poi capiterà l'effetto boomerang e il numero uno azzurro dovrà rendere conto.
Nella stessa sede è stato presentato anche l'ultimo acquisto David Lopez, voluto fortemente da Benitez. Solite domande di rito, sempre le stesse (ahimè). La prima: "Sei venuto per vincere?" Ma secondo voi, cari amici, noi al posto di Lopez che potevamo dire? Io mi sarei alzato e me ne sarei andato. Ma si possono fare queste domande? Speriamo che in cuor suo, Lopez, non stia pensando male. "Ho parlato con Benitez, mi ha detto cosa vuole da me in campo, sarò il collante tra difesa e centrocampo". Altra domanda sorge spontanea: al posto di chi giocherà? Incalzano le domande. Quella che nessuno fà mai: "a chi t'ispiri?". Risposta: "mi ispiro a Busquets e Xabi Alonso. Sono pronto a giocare ogni tre giorni. Il preparatore ci sta aiutando. Mi sento bene fisicamente, ho già giocato con l'Espanyol la prima di campionato". Gli viene fatto notare che giocare al San Paolo non è facile, i tifosi chiedono tanto e sono delusi della eliminazione dalla Champions. Infine, cosa ne pensa delle offese ricevute su Twitter da qualche pseudo tifoso "Napoli non mi spaventa, ho sempre lavorato per arrivare ad un punto come questo. E' giunta l'ora. Capisco la delusione dei tifosi, mi sembra inutile promettere qualcosa. Lo dimestrerò in campo, non ho paura, anzi ciò mi stimola. Ci sono stati anche messaggi carini e di benvenuto. Il fatto che mi abbiano offeso non mi dà fastidio, la gente non mi conosce, è normale". La parola passa ad Eduardo De Laurentiis, se lo potevano anche risparmiare considerato la risposta. Infatti, alla domanda: "cosa ne pensa la società sul malumore dei tifosi?", De_La junior ha risposto così: "Malumore dei tifosi? ce ne frega e non ce ne frega, ogni anno abbiamo sempre portato risultati a casa". A Napoli c'è un vecchio detto "à pazziell mman e creature". A parte che tu, Eduardo, il tuo ruolo nel Napoli non si è mai capito qual è? Che fai? E a che servi realmente? Non ti pare che forse ne devi mangiare ancora di pane con i denti di latte che ti ritrovi? E poi forse ti puoi permettere di dire una cosa del genere? Un consiglio personale. Prova a fare un lavoro faticoso e duro, capisci che significa portare la pagnotta a casa e dopo quando ti sei formato come uomo puoi giocare a fare il dirigente con i soldi di papà.
Nella stessa sede è stato presentato anche l'ultimo acquisto David Lopez, voluto fortemente da Benitez. Solite domande di rito, sempre le stesse (ahimè). La prima: "Sei venuto per vincere?" Ma secondo voi, cari amici, noi al posto di Lopez che potevamo dire? Io mi sarei alzato e me ne sarei andato. Ma si possono fare queste domande? Speriamo che in cuor suo, Lopez, non stia pensando male. "Ho parlato con Benitez, mi ha detto cosa vuole da me in campo, sarò il collante tra difesa e centrocampo". Altra domanda sorge spontanea: al posto di chi giocherà? Incalzano le domande. Quella che nessuno fà mai: "a chi t'ispiri?". Risposta: "mi ispiro a Busquets e Xabi Alonso. Sono pronto a giocare ogni tre giorni. Il preparatore ci sta aiutando. Mi sento bene fisicamente, ho già giocato con l'Espanyol la prima di campionato". Gli viene fatto notare che giocare al San Paolo non è facile, i tifosi chiedono tanto e sono delusi della eliminazione dalla Champions. Infine, cosa ne pensa delle offese ricevute su Twitter da qualche pseudo tifoso "Napoli non mi spaventa, ho sempre lavorato per arrivare ad un punto come questo. E' giunta l'ora. Capisco la delusione dei tifosi, mi sembra inutile promettere qualcosa. Lo dimestrerò in campo, non ho paura, anzi ciò mi stimola. Ci sono stati anche messaggi carini e di benvenuto. Il fatto che mi abbiano offeso non mi dà fastidio, la gente non mi conosce, è normale". La parola passa ad Eduardo De Laurentiis, se lo potevano anche risparmiare considerato la risposta. Infatti, alla domanda: "cosa ne pensa la società sul malumore dei tifosi?", De_La junior ha risposto così: "Malumore dei tifosi? ce ne frega e non ce ne frega, ogni anno abbiamo sempre portato risultati a casa". A Napoli c'è un vecchio detto "à pazziell mman e creature". A parte che tu, Eduardo, il tuo ruolo nel Napoli non si è mai capito qual è? Che fai? E a che servi realmente? Non ti pare che forse ne devi mangiare ancora di pane con i denti di latte che ti ritrovi? E poi forse ti puoi permettere di dire una cosa del genere? Un consiglio personale. Prova a fare un lavoro faticoso e duro, capisci che significa portare la pagnotta a casa e dopo quando ti sei formato come uomo puoi giocare a fare il dirigente con i soldi di papà.
Francesco Ricciuto
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