Il presidente del San Paolo si rifiuta di cedere Ganso al Napoli: "non bastano i soldi della camorra":NapoliMania

venerdì 23 maggio 2014

Il presidente del San Paolo si rifiuta di cedere Ganso al Napoli: "non bastano i soldi della camorra"

Ecco i risultati dell'operazione spazzatura esercitata nei confronti del Napoli. Settimane intere a gettare fango su Napoli e sui napoletani. E questi sono i risultati. Complimenti a tutti. Giornali, radio, televisioni e a tutti gli addetti ai lavori. Ora anche all'estero ci vedono come quelli che dall'alto di un cancello metallico decidono le sorti di una partita. Come quelli che dettano legge. Le carogne. Controfigure messe sugli spalti dalla camorra che controlla Napoli ed il Napoli. Peccato che non avete capito niente. O peggio avete spostato l'attenzione su altro non potendo affrontare i temi di cronaca che PURTROPPO si sono verificati fuori dallo stadio. Si non avete potuto. Perchè con tutto lo Stato Italiano presente in pompa magna su quegli spalti, poco distanti dalla carogna, non c'è stato nessuno capace di affrontare la situazione. Hanno tentato di starsene fuori il più possibile. Troppo rischio. Troppa paura. E voi "giornalisti" non avete potuto far altro che nascondere sotto il tappetino la cronaca per processare in diretta la maglietta. Ancora complimenti. 

Ed ora dal Brasile, precisamente da San Paolo, dobbiamo sentirci dire che "non bastano tutti i soldi della camorra per prendere un loro calciatore". Il giocatore in questione è Ganso. Uno dei tanti per i quali Bigon ha sondato il terreno. E questa è stata la risposta: 
"Non abbiamo ricevuto alcuna proposta del Napoli per Ganso - ha detto Aidar ai microfoni dell'emittente radiofonica Jovem Pan. Se dovesse arrivare una vagonata di soldi dal Sud Italia? - ha continuato il giornalista - Non bastano neanche tutti i soldi della camorra per portarcelo via. Con tutto il rispetto, non credo che il Napoli abbia tutti questi colpi a sua disposizione. La camorra ormai non ha tutto questo potere. Se anche si verificassero queste condizioni, io non voglio vendere Ganso. Il San Paolo è una società compratrice, non venditrice".
Queste le parole del presidente Carlos Miguel Aidar. Arrogante nei modi e nei fatti. Un'uscita fuori luogo per tanti aspetti. E ora li analizziamo. 

"Siamo una società compratice" dice il presidente. Quella stessa società compratrice che ha venduto Kakà al Milan.

"Io non voglio vendere Ganso" peccato però che il 68% delle azioni della società non le detiene lui, ma il  gruppo Sonda. Società con la quale De Laurentiis avrebbe instaurato questa pseudo trattativa. Non con lui!

"La camorra non ha più questo potere". Invitiamo il signor Aidar ad aprire gli occhi su quanto è successo e sta accadendo ancora "a casa sua". Senza che viene fino a Napoli o a Milano (si perchè la camorra non è che sta solo a Napoli!). Forse il "distratto" presidente non vede cosa gli succede intorno nella sua terra natìa per l’organizzazione dei Mondiali. Favelas che confinano con le nuovissime strutture sportive costruite per l'occasione e ancora in via di finitura, nonostante manca poco più di un mese dall’inizio del mondiale. Ci sono state tantissime morti sul lavoro, persone che per pochi soldi hanno perso la vita. Interi quartieri che vivono nella fame più completa. Una nazione che oltre alle bellezze che Madre Natura ha dato in dote, è una delle prime nazioni dove c’è un alto tasso di sfruttamento della prostituzione minorile, dove il tasso di disoccupazione è più alto di 3-4 nazioni europee messe insieme. Dove la "guerra di bande" nei quartieri produce vittime equiparabili ad una guerra civile. Tutto questo in favore di pochi, pochissimi, che al contrario vivono nel lusso più indecente. Presidente: è sicuro che la camorra non ha più questo potere? A casa Sua come se la passa? Oppure vuol farci credere che quei pochi che hanno tutto, sono solo dei fortunati che hanno vinto la lotteria di capodanno? 


Il Napoli ha annunciato querela nei confronti del presidente del San Paolo. Ci auguriamo che alle dichiarazione seguano i fatti. Altrimenti questo circolo vizioso di offese che i napoletani stanno subendo da lungo tempo non si interromperà mai. Ed iniziano ad essere stufi!
di Francesco Ricciuto

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