Napoli ed i napoletani: la più grande storia d'amore di tutti i tempi:NapoliMania

domenica 13 aprile 2014

Napoli ed i napoletani: la più grande storia d'amore di tutti i tempi

E' un legame indissolubile. L'uno non può prescindere dall'altro. Napoli ed il Napoli sono un tutt'uno. Si spiega così la passione viscerale dei tifosi partenopei. E non c'è niente che possa cambiare lo stato delle cose. Sarebbe come togliere un neonato alla propria mamma. Dall'amore per la città nasce quello per la squadra. E' una cosa istintiva. Il Napoli, inteso come club calcistico, non è altro che espressione della città. Dell'attaccamento dei cittadini alla propria "polis", alla propria storia, alla cultura, alle tradizioni, al folklore. E' un senso di appartenenza senza eguali in Italia. 

Cos'è Napoli? Cosa significa essere napoletani? Eh...domande difficili. E le risposte, con ogni probabilità, potranno essere comprese solo da coloro che ci vivono o ci hanno vissuto a lungo. Napoli è...vita. E' semplicità. E' prendere la vita come viene, e quando viene "male" trovare un modo affinchè si possa pensare che migliorerà (storta va dritta vene, cchiù nera d'à mezzanotte nun po' venì).  Vivere a Napoli è essere consapevoli che si fa un programma con un'altissima probabilità di disattenderlo. Ma nessuno si offenderà mai per questo. Ci si da appuntamento VERSO le otto, otto e mezza. Ma in realtà si sa già che ci si incontrerà alle nove, forse anche nove e mezza. Si vive al momento. Andare a mangiare una pizza con gli amici il sabato sera è un programma che si fa il sabato sera (quando anche l'ultimo ritardatario è arrivato) e non ad inizio settimana. Ed il posto in cui andare si decide strada facendo. Vivere a Napoli significa attraversare in lungo e in largo l'arte. Chiese, monumenti, chiostri, mostre, Duomo...non manca niente. Ma è anche tradizione: culinaria, presepiale, orafa, religiosa, musicale, teatrale, cinematografica...ed ovviamente sportiva! Vivere a Napoli è sfogliare un libro di storia all'aperto. Maschio Angioino, Castel dell'Ovo, Palazzo Reale, Napoli sotterranea, il cimitero delle Fontanelle, l'Ortobotanico, il Parco Virgiliano, tutte le Porte dell'antica città (Porta Capuana, Porta Nolana ecc...) ed il relativo perimetro murario visibile in molti tratti a ridosso del Porto. Napoli è solidarietà. Se ci si trova in difficoltà qualcuno che "ti da una mano" lo si trova sempre. E, talvolta, non c'è nemmeno bisogno di chiedere aiuto.

Vivere a Napoli è anche essere consapevoli delle contraddizioni. Sapere di avere attrazioni tali da far invidia al mondo intero ma non valorizzarle. Conoscere per filo e per segno ogni problema della città ma non fare niente di concreto per risolverli. Essere coscienti di vivere in una delle città più belle del mondo ma non rispettarla. Napoli è camorra, criminalità. Ma quello che il mondo non sa è che i napoletani sono i primi a combatterla. Bloccando (e talvolta malmenando) uno scippatore in attesa dell'arrivo della polizia, urlando ed imprecando dai balconi contro i rapinatori costringendoli a scappare. Spalancando gli occhi davanti a un sopruso e non chiudendoli. Napoli è caos e disorganizzazione. Trovare via Marina senza traffico è un evento più unico che raro. Così come prendere l'autobus o il tram in perfetto orario. Forse restano bloccati nel traffico di via Marina. L'organizzazione poi è un qualcosa che la maggior parte dei napoletani ha visto solo di rado. Un esempio su tutti: la prima "notte bianca" a Napoli. Provate a chiedere. Nell'occasione la disorganizzazione delle istituzioni e quella dei cittadini hanno giocato una partita dove non si sa chi abbia vinto. Probabilmente è finita con un pari merito. 

Essere napoletani significa custodire tutto questo. Guardarlo in faccia ogni giorno. Condannare tutto quanto non va ma allo stesso tempo esaltare ciò che di bello c'è. Un paradosso. Eppure è così. E guai a parlare senza sapere le cose come stanno. I napoletani non lo permetteranno mai. Sono loro a conviverci da secoli e un non-napoletano, con tutto il dovuto rispetto, non riuscirà mai a comprenderlo appieno. Una cosa sono le parole. Altro sono i fatti. 
Essere napoletani è un vanto. Un privilegio. Appartenere ad un tessuto storico-culturale così fortemente radicato non può essere definito diversamente. Motivo d'orgoglio. A prescindere dai problemi e dalle contraddizioni. 
I tifosi napoletani sentono forte quest'appartenenza. Un sottile filo trasparente li tiene saldamente uniti al territorio. Ed è una cosa indipendente dalla volontà. Quando in campo c'è IL Napoli, in realtà c'è la città: la storia, l'arte, la cultura, le tradizioni. Ed è per questo motivo che i tifosi sono esigenti. Non vogliono mai fare brutta figura. Pretendono sempre il massimo. 

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